Codice / Sanzioni

Posti auto privati, «multa» da 40 euro: la rabbia di un'automobilista

Gratis clienti e condomini, dopo un’ora c’è la penale. Il servizio ad una società privata, che contesta l’inadempienza contrattuale. La sanzionata: “A che titolo chiedono soldi?”

di Flavia Pedrini

SAN MICHELE ALL'ADIGE. Una penale contrattuale di 40 euro da pagare per "violazione delle condizioni di utilizzo" del parcheggio di via Tonale 100, a San Michele all'Adige. È questa la contestazione - destinata a fare discutere - che una donna si è vista recapitare da Parkdepot, una società privata che si occupa di gestione degli accessi dei parcheggi: la prima ora è gratuita, poi scatta la penale di 40 euro. Non una multa per divieto di sosta, visto che non siamo in uno spazio pubblico.

La decisione di ricorrere a questo sistema di regolazione delle soste tramite lettura delle targhe è stata assunta dal condominio, che al piano terra ospita una serie di attività commerciali. Complice la presenza del casello autostradale, infatti, l'area sarebbe da tempo molto gettonata e la situazione divenuta insostenibile. I cartelli che indicavano la proprietà privata e le catenelle si sono rivelati inutili. Così si è passati alla linea dura, che "colpisce" il portafoglio.

La donna, domenica 4 agosto, aveva lasciato il veicolo parcheggiato dalle 9.03 alle 18.38 ed era andata a fare una gita. Il piazzale era praticamente vuoto ed essendo domenica era certa che non avrebbe dato fastidio ai negozi. Ma le 9 ore e 36 minuti di sosta le sono costati 40 euro.

«In base alle condizioni contrattuali di Parkdepot srl all'ingresso e nell'area principale del suddetto parcheggio, il conducente del veicolo deve pagare una penale contrattuale quando supera il limite di tempo consentito per la sosta», recita la contestazione.

Sul cartello azzurro nei due punti di accesso si legge: 60 minuti sosta gratuita, per clienti (ma allungabile dal titolare del negozio scansionando un Qr code ndr) e 40 euro dopo lo scadere della sosta gratuita. Sotto, segue una lunga spiegazione con le informazioni sulla protezione dei dati, il regolamento e le condizioni di parcheggio. Poi ci sono altri cartelli, con il solo richiamo alla durata della sosta, collocati all'interno del piazzale. Evidentemente l'automobilista non ci aveva fatto caso (e come lei altri già "pizzicati"), anche perché la nuova regolamentazione è stata introdotta solo in luglio.

Ma è sulla legittimità della richiesta di pagamento, peraltro in assenza di un ticket, che è critica: «Io non ho sottoscritto alcun contratto». Perplessità, va detto, analoghe a quelle sollevate anche in altre città italiane, dove c'è chi si è rivolto ai centri di tutela dei consumatori. In marzo Adconsum Verona ha presentato anche un esposto all'Autorità garante della concorrenza e del Mercato per le modalità di gestione del parcheggio di un supermercato.

La società, rispondendo sul caso veneto, ha replicato di agire nella piena legittimità: «Ci siamo sottoposti alle verifiche del Garante e della Guardia di Finanza».

E rispetto alla penale contrattuale, sul sito spiega: «Entrando nella proprietà della strutturale commerciale nostra cliente, si accettano le condizioni di parcheggio segnalate. La nostra autorizzazione è stata accordata dal proprietario del parcheggio ed è indicata attraverso la segnaletica affissa in loco. Come cliente di tale struttura, hai diritto a un periodo limitato di parcheggio gratuito».

La notizia della nuova modalità di accesso al parcheggio è arrivata anche alla sindaca, Clelia Sandri, che è avvocata: «A che titolo un privato eroga una sanzione? Un contratto va sottoscritto e serve la prova che sia stato accettato - osserva - Non giudico che un condominio voglia avere i propri posti garantiti, ma sono le modalità usate che mi lasciano perplessa».

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