Agricoltura / Cultura

Scambio di antichi semi al Museo di San Michele, è stato un successo

Gli organizzatori: “Un omaggio per chi ci ha preceduti ma anche un regalo alle future generazioni. Si tratta varietà in continua evoluzione e continuano ad adattarsi. Quindi sono varietà antiche, ma anche più attuali di quelle moderne”

SAN MICHELE ALL'ADIGE. Grande successo per la giornata dedicata alla biodiversità agricola e al libero scambio delle sementi. L'evento, organizzato dall'associazione La Pimpinella, si è svolto oggi domenica 27 ottobre al Museo Etnografico Trentino di S. Michele. Oltre allo scambio, ci sono stati alcuni momenti "speciali": alle 11 ed alle 15 e 30 visita guidata al Museo, alle 14 dialogo sulla biodiversità, alle 16 laboratorio di riproduzione di sementi. Presente inoltre un mercato contadino.

Prima del Covid questo appuntamento aveva avuto un enorme successo con oltre mille partecipanti all'iniziativa. Poi per alcuni anni lo scambio di semi era avvenuto nell'ambito della fiera "Fa' la cosa giusta". Quest'anno si è tornati a S. Michele con un'iniziativa dedicata non solo agli esperti del settore, ma anche e soprattutto a tutte le famiglie che sostengono l'importanza di coltivare il proprio cibo. «Domenica ci sarà l'occasione per scambiare semi, con possibilità anche di uno scambio dilazionato, ossia riceverne in dono a patto che il seme che si prende venga coltivato, venga riprodotta la semente e poi la stessa venga riportata o donata a qualcun altro» - spiegava alla vigilia della manifestazione Giuseppe Barbareschi, apicoltore e orticoltore presidente dell'associazione La Pimpinella.

Negli spazi del Museo una parte era dedicata a realtà che si occupano di biodiversità che si presentano e poi c’era una zona di mercato contadino con aziende che si impiegano nella tutela della biodiversità e che in parte sono custodi di qualche varietà.

Ma che tipo di semi c’erano? Principalmente ortaggi. L’ associazione si occupa di recuperare varietà locali antiche che tradizionalmente venivano tramandate a livello familiare e che sono a rischio di essere perse: “Noi recuperiamo sementi che hanno una storia di almeno 50 anni e cerchiamo di redistribuirle. Tendenzialmente le sementi più diffuse sono i fagioli, una delle specie con maggiore variabilità di colore e sapore maggiore. Noi come associazione abbiamo censito 220 varietà di ortaggi, di cui più della metà sono fagioli”.

Perché è importante questa iniziativa? «Tendenzialmente stiamo partendo di varietà che ben si adattano al nostro contesto, di importanza storia, un omaggio per chi ci ha preceduti ma anche un regalo alle future generazioni. Si tratta varietà in continua evoluzione e continuano ad adattarsi. Quindi sono varietà antiche, ma anche più attuali di quelle moderne»

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