In valle 1.300 abbattimenti Cinghiale, arrivo confermato
L'Associazione Cacciatori in valle di Non conta circa 700 soci, divisi in 39 sezioni. «E la situazione è buona», considera Mauro Alberti , guardiacaccia e tecnico faunistico nelle valli di Non e Sole. Con qualche problema forse per il cervo, mentre del cinghiale, di cui doveva trattare l'altra sera nell'incontro dibattito in cartellone Sandro Nicoloso , non s'è detto niente: il relatore non è potuto intervenire, solo un accenno per confermare che qualche abbattimento da parte di forestali c'è stato, così come sono confermati vari avvistamenti del suinide in valle
VAL DI NON - Una popolazione di ungulati che supera abbondantemente le 7 mila 300 unità, e che ha «fruttato» nell'ultima stagione di caccia 1.294 prede, per oltre la metà caprioli, con cervi in secondi posizione e camosci in terza, mentre non si registra alcun abbattimento di muflone, erbivoro di importazione un tempo timidamente presente sulle pendici del Peller, ma tornato a quanto pare al suo «zero» naturale. Il resoconto della stagione venatoria è stato stilato in occasione dell'esposizione allestita dalla neonata «Associazione mostra trofei cacciatori Val di Non», costituta quest'anno, realtà presieduta da Antonio Valentini , rettore della riserva di Tuenno, con cui collaborano il vicepresidente Agostino Visintin (rettore della riserva di Don e Amblar), il segretario Walter Rigotti (rettore riserva di Cles) ed altri, tra cui due guardiacaccia.
Le popolazioni di camoscio e capriolo godono di ottima salute e sono in crescita, mentre il cervo è stabile da anni. Ed un cervo, preda ambita dell'amante della caccia, lo si trova mica ovunque: alla riserva di Nanno ad esempio ne erano stati assegnati due, ma non c'è stato alcun abbattimento; a quella di Cunevo è andata un po' meglio, 2 assegnazioni ed un «centro». I più fortunati sono quelli della riserva di Bresimo, area che confina con il Parco dello Stelvio dove di cervi c'è sovrabbondanza: 60 assegnazioni, 47 abbattimenti... Mentre stando ai «top» il maggior numero di caprioli è stato abbattuto nella riserva di Cles (52), per camosci la riserva privilegiata è quella di Rumo (30).
«Non bisogna pensare che la caccia sia solo abbattimenti», sottolinea Adriano Taller , ex guardiacaccia di Cles, che nella mostra dei trofei ci mette l'anima. «Certo, anche nei cacciatori ci sono buoni e cattivi, ma per natura siamo ambientalisti. Quando invitiamo le scuole a visitare le nostre esposizioni è per far conoscere ai ragazzi la natura». La guida dei ragazzini delle scuole di Tassullo e Cles è stato il guardiacaccia Marco Torresani : «Avevamo già tenuto delle lezioni in classe, con il progetto sulla conoscenza della fauna alpina, quindi i ragazzini sono giunti preparati», commenta Torresani. «Il loro interesse è stato attirato dal diorama, facevano a gara a riconoscere gli animali».
L'Associazione Cacciatori in valle di Non conta circa 700 soci, divisi in 39 sezioni. «E la situazione è buona», considera Mauro Alberti , guardiacaccia e tecnico faunistico nelle valli di Non e Sole. Con qualche problema forse per il cervo (ma nessuno pronuncia il termine «problema»: la popolazione è stabile), mentre del cinghiale, di cui doveva trattare l'altra sera nell'incontro dibattito in cartellone Sandro Nicoloso, non s'è detto niente: il relatore non è potuto intervenire, solo un accenno per confermare che qualche abbattimento da parte di forestali c'è stato, così come sono confermati vari avvistamenti del suinide in valle.