Una chiusura senza fine

«Siamo al ridicolo. Ora posso solo sperare nell’intervento di SOS Gabibbo!» Le ha provate tutte Tiziano Caserotti proprietario del Ristorante Fontanino che si trova lungo la strada che da Peio Fonti porta verso la diga di Pian Palù per sollecitare la riapertura dell’arteria che da oltre sei mesi è chiusa al transito.


L’ imprenditore di Peio era stato un facile profeta nel novembre scorso, quando denunciando l’ennesima chiusura della strada a seguito di uno smottamento, vista l’inerzia delle amministrazioni competenti, aveva ipotizzato una nuova chiusura per sei mesi. La strada comunale Peio Fonti - Fontanino non è solo di proprietà del comune di Peio ma anche di Pellizzano e per la precisione dell’Asuc di Termenago, condizione che non ha aiutato a risolvere il problema.
Sta di fatto che da oltre sei mesi la strada è chiusa con una stanga che ne vieta l’accesso. Caserotti che non può aprire il proprio ristorante e quindi non ha potuto assumere il personale, da mesi tenta invano di conoscere i motivi che di fatto impediscono la realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, opere di modesta entità che risultano già essere state considerate di somma urgenza.


La strada - di fatto - è percorribile in quanto Hydro Dolomiti Enel che gestisce la centrale di Pian Palù ha a proprie spese effettuato i lavori di sgombero del materiale dalla strada per consentire al proprio personale di accedere alla centrale stessa, sempre a proprio rischio e contravvenendo all’ordinanza che il sindaco di Pellizzano ha emesso nella primavera 2014 e mai revocata in quanto devono essere eseguiti i lavori di messa in sicurezza del tratto di versante sovrastante la strada ove si è verificato lo stacco di terreno che ha invaso la sede stradale.


Del fatto si è anche interessato il presidente dell’associazione albergatori della Provincia di Trento che ha inviato una lettera ai sindaci di Peio, Pellizzano ed al presidente dell’Asuc di Termenago, sollecitando l’esecuzione dei lavori.
La strada è molto utilizzata anche per l’accesso a proprietà private e malghe oltre agli escursionisti e pescatori. Proprio domenica si è infatti aperta la pesca al lago di Pian Palù ed i numerosi pescatori hanno dovuto sobbarcarsi alcuni chilometri a piedi, violando comunque l’ordinanza che vieta il transito sulla strada anche ai pedoni. Ma nulla si muove.

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