Castelfondo, perché conviene fondersi con Cloz e Brez
La terza serata di incontro informativo per la fusione ha registrato ancora una volta una numerosa presenza di pubblico. A presentarsi, questa volta, sono stati i sindaci di Cloz e Brez, rispettivamente Natale Floretta e Remo Menghini. Ciò che è emerso dalla serata presso la casa sociale di Castelfondo è sintetizzabile nelle parole di Floretta, secondo il quale «piccolo è bello». Anche Menghini ha sottolineato questo pensiero: «L’idea è creare un comune piccolo».
Da parte sua, Piazzi, sindaco di Castelfondo, ha avvertito il pubblico della differenza fra la serata di venerdì e quella di martedì, svoltasi con Fondo e Ruffré: «La serata odierna è più complessa rispetto a quella scorsa. Se l’Alta valle ha una storia già strutturata, con Brez e Cloz, in un’ottica di fusione, partiremmo da zero. Non ci troveremo, per così dire, le cose già fatte nelle quali inserirci, bensì dovremo costruire tutto dal nulla». La qual cosa comporta lati sia negativi che positivi ed è proprio per questo che Piazzi ha voluto sottolineare con forza che l’importanza delle serate informative sta nel dare alla popolazione di Castelfondo gli elementi per creare una scelta consapevole.
Per quanto riguarda il pensiero di Menghini e Floretta, i sindaci interessati alla fusione si sono dimostrati aperti al dialogo e disposti a fondersi con Castelfondo, soprattutto a partire da alcune somiglianze rilevate: «Perché Castelfondo? - si è chiesto Menghini - Perché con voi condividiamo confini, artigianato e problematiche montane». Floretta ha aggiunto a proposito che «Se guardiamo la carta geografica possiamo notare come la morfologia del territorio sia parallela e praticamente uguale. Inoltre siamo tre paesi simili e le nostre attività sono pressapoco le medesime».
L’uguaglianza che dovrebbe unire concettualmente le tre realtà si dovrebbe poi concretizzare in un progetto unitario e condiviso, ma anche, proprio per la mancanza di precedenti storici di rilevanza, del tutto nuova: «Ognuno avrà le sue risorse e non bisogna porsi in attrito fra comuni - ha sottolineato Floretta - Quel che conta è condividere un progetto che costituisca un comune piccolo e pertanto meglio gestibile». Menghini, di rincalzo, ha aggiunto che «Il progetto deve essere condiviso dalla popolazione». Per quanto riguarda le prospettive future, Floretta ha lanciato alcune idee turistiche realizzabili: «Per incentivare il turismo, il parco fluviale Novella potrebbe essere allungato fino a Castelfondo e magari potenziare il monte Luco, collaborando con Proves e Lauregno».
In generale, i sindaci si sono dimostrati contrari alle gestioni associate, poiché rappresenterebbero più un peso che un’opportunità di risparmio e non solo. Per quanto riguarda il pubblico, molto attento e numeroso, gli interventi hanno riguardato richieste di spiegazioni relative alla differenza fra fusione e gestione associata. Benché Piazzi abbia sottoposto ai sindaci di Brez e Cloz i timori di una parte della popolazione di Castelfondo, secondo la quale fondersi con due comuni così portati all’agricoltura spingerebbe anche il proprio paese in quella direzione, non si sono registrate domande troppo specifiche relative a questo.
A questo incontro ne seguiranno altri due, non ancora programmati, tanto per sottolineare l’importanza che l’amministrazione comunale di Castelfondo conferisce alla fusione e al futuro dei censiti presenti e futuri.