Nuovo comune Novella, pochi dubbi sulla fusione
Sesto incontro con le comunità, in previsione della fusione dei comuni di Cagnò, Revò, Romallo, Cloz e Brez nel nuovo Comune Novella, l’altra sera a Cloz, presente l’assessore provinciale Carlo Daldoss (in foto, ndr) che ha spiegato la riforma istituzionale. In sala, quando ha iniziato a parlare, 65 persone, tra cui i cinque sindaci e vari consiglieri comunali.
L’obiettivo è quello di dar vita ad un comune unico della «Terza sponda» che avrà oltre 3.600 abitanti, diventando il 29° del Trentino, su una superficie di oltre 46 chilometri quadrati (43° per vastità). Vero che sui dépliant pubblicati Cagnò è «dimenticato» nella cartina in dettaglio, ma come ha sottolineato il sindaco Ivan Dalpiaz, «se cambiamento dev’essere, tanto vale partire col piede giusto. Con la gestione associata si arriverà qui comunque. Tanto vale decidere ora». Un «ora» che non sarà immediato: se il referendum del 22 maggio darà esito positivo, i singoli comuni rimarranno in vita fino al 31 dicembre 2019, a Capodanno del 2020 giungerà il commissario ein primavera ci saranno le elezioni.
Nel corso del dibattito conclusivo, numerosi gli interventi, ad iniziare da quelli dei cinque sindaci (tutti d’accordo) e del capogruppo di minoranza di Cloz, Oscar Flor, espressamente invitato dal sindaco Natale Floretta a prendere la parola (fermo sostenitore della fusione), e se per usi civici, caccia, vigili del fuoco e simili sono state date rassicurazioni (dei punti sono chiariti anche dallo Statuto già steso) alla popolazione qualche perplessità rimane. Soprattutto se ci si sposta in montagna.
Cloz è proprietario di vaste aree sulle Maddalene, e fino ad una trentina d’anni fa quel territorio, compreso nella perimetrazione dell’Alto Adige, era gestito direttamente dal comune. Poi, però, la Provincia di Bolzano ha deciso che le cose dovevano cambiare. «Per tagliare una pianta siamo costretti a recarci a Tesimo, per il permesso di raccolta funghi a Lauregno». Con richiesta all’assessore Daldoss di verificare se non sia possibile un dialogo con Bolzano per tornare all’utilizzo storico di quei terreni.
Ma non tutti i guai vengono da nord. Tra i vari comuni della Terza Sponda esistono anche discordanze interne, sui confini ad esempio (un cittadino cita il «lec», canale irriguo di Revò). La richiesta è se, con la nascita del comune unico, queste piccole beghe saranno per sempre superate.
L’invito di tutti i sindaci è stato: il 22 maggio andate a votare. Per il sì o per il no, ma che il referendum dia una risposta concreta. La tournée preelettorale prosegue: il 27 aprile a Revò arriva l’assessore Michele Dallapiccola, il 4 maggio a Brez Paride Gianmoena spiega la riforma istituzionale, stesso tema che a Revò sarà trattato il 10 maggio dal presidente della Provincia Ugo Rossi, mentre il 18 maggio a Romallo si parlerà di coinvolgimento del volontariato nel processo di fusione.