Palazzi aperti in val di Non A Sfruz visite alle stufe ad olle
In occasione dell’ormai tradizionale giornata dei «Palazzi aperti» non manca in valle qualche visita interessante, per gli amanti dell’arte e dell’architettura.
Numerose le proposte, tra sabato 14 e domenica 15 maggio, tra cui alcune si annunciano di notevole interesse. Tra queste figurava già domenica scorsa la possibilità di visitare l’eremo di San Biagio, a Romallo: un eremo attualmente di proprietà privata, della famiglia Facinelli, ma che conserva al proprio interno un paio di chiesette di assoluta bellezza, cui si aggiungeva la possibilità di visitare la fattoria con animali da cortile ivi allevati.
Di notevole interesse, sabato alle ore 17, la visita prevista a Sfruz, dove oltre alla chiesa di Sant’Agata sarà possibile ammirare le più belle stufe ad olle tuttora custodite in vari edifici del paese, attraverso un percorso che consentirà di vedere queste stufe nella loro evoluzione nei secoli, fino a giungere al declino di inizio '900.
Autentiche opere d’arte realizzate dai fornelari che si sono fatti conoscere in tutta Europa; ad accompagnare i visitatori saranno i volontari della locale associazione «Antiche fornaci» e le guide dell’associazione «Anastasia».
Per il resto, si va sul classico.
A Cles sabato sono in programma visite alla chiesa dei santi Pietro e Paolo di Maiano, una «Passeggiata panoramica» nei dintorni di Castel Cles (privato, si osserverà dall’esterno), la visita a Palazzo Assessorile, dove sarà tenuto concerto dal trio Alma e dall’ensemble strumentale del conservatorio di Trento.
In Predaia, lo stesso giorno, previste visite alla «Glesa vecla» (vecchia chiesa) di Coredo, al museo chiniano di Segno ed a Casa Marta di Coredo; mentre a Revò domenica si va sulle tracce della nobile famiglia de Maffei, dalla Chiesa di Santa Maria a Casa Campia, con performance musicale.
Infine, a Sarnonico, domenica, visita alle sale di Palazzo Morenberg (attuale sede municipale), con concerto per liuto e voce del Lauto Duo, che propone un’esibizione intitolata «La musica di Shakespeare».