L'addio ad Alex Vettorato

«Ci hai insegnato che la vita è un dono da godere fino in fondo»

di Federica Chini

«Alex, tu ci hai insegnato che la vita è un dono da godere fino in fondo, ora corri, matto, e vivi come hai vissuto quando eri accanto a noi. Arrivederci ricciolino». È solo uno dei tanti messaggi di affetto letti durante le esequie di Alex Vettorato, il ventisettenne di Sfruz originario di Padova spirato domenica in seguito a un incidente stradale avvenuto nella notte di giovedì scorso.

Al funerale, tenutosi oggi pomeriggio, ha partecipato una folla di parenti, amici e semplici conoscenti che hanno avuto occasione di conoscere il ragazzo, gestore da qualche mese del Bar Sport nel centro di Cles, lavoro che Alex amava e di cui andava molto fiero.

Il giovane si è fatto conoscere nella sua breve vita per le sue doti di profonda umanità e travolgente simpatia, che sapeva trasmettere a coloro che incontrava nella sua attività. «Il tuo sorriso, la mattina quando servivi brioche e caffè, era una medicina, facevi innamorare tutti con il tuo modo di fare, giovani ed anziani» ha sottolineato un’amica.

Struggente e pieno d’amore il saluto della compagna Lorena. «Tu eri il mio presente ed il mio futuro, il mio sogno era di crescere con te al mio fianco, eri la mia forza. Ovunque tu sia sarai sempre il mio perché, il mio cuore ha il tuo volto, avrò sempre bisogno di te. Sei il mio angelo».

Al termine della cerimonia funebre, prima della partenza del feretro, un ultimo tributo ad Alex, la canzone di Gianluca Grignani, «Destinazione Paradiso».

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