Castel Valer attrazione da tutto esaurito
Castel Valer piace, e l’iniziativa natalizia di aprire il maniero per visite guidate ha avuto un grande successo: coordinata da Visit Val di Non, l’offerta turistica e culturale ha totalizzato il «tutto esaurito», la scorsa settimana.
Le visite si sono svolte in 3 giornate con un totale di 6 turni (a numero limitato) e circa 360 visitatori, che per metà erano turisti. Anche perchè si trattava di visite guidate organizzate dall’Azienda per il Turismo con il benestare del conte Ulrich Spaur, proprietario di Caster Valer, accompagnatore d’eccezione e ovviamente conoscitore di ogni segreto del maniero.
La famiglia del conte vive nel castello dal 1436, anno in cui i Conti del Tirolo lo diedero in feudo agli Spaur. La nobile famiglia assunse nei secoli un’importanza tale da avere contatti con alcune tra le più influenti famiglie nobili italiane, all’interno del castello infatti si possono ammirare gli affreschi raffiguranti gli stemmi delle mogli accasate: tra i numerosi stemmi di famiglie trentine, tirolese e sudtirolesi si può distinguere anche lo stemma dei Visconti.
Molti i «gioielli»: ad esempio il castello ospita ben sedici stufe a olle provenienti dal paese di Sfruz, alcune delle quali sono state viste dai visitatori in quanto parte dell’itinerario di visita del maniero.
La visita è iniziata con un video di presentazione del castello, con riprese delle sale e testimonianze del conte. «È un onere delle famiglie nobili ? spiegava il conte Spaur - mantenere le strutture che hanno ricevuto dagli avi: quando ero ragazzo in Val di Non c’erano ben dodici strutture abitate, mentre ad oggi ne sono rimaste solo quattro. I castelli sono testimoni di una storia molto lunga, noi cerchiamo di tenere viva questa testimonianza ma non è sempre facile».
La visita guidata del maniero è proseguita con la cappella di San Valerio, i cui affreschi realizzati da Giovanni e Battista Baschenis risalgono al 1470 circa. I visitatori hanno subito apprezzato la vivacità cromatica degli affreschi che è una caratteristica peculiare dei Baschenis, che nei loro ritiri trentini hanno decorato altre chiese nelle valli. La visita del maniero è quindi proseguita nel cuore del castello nel Salone Ulrico e nelle Sale Madruzziane, che presero il nome da uno dei principali vescovi del Concilio di Trento.
Quello delle visite guidate è una delle opportunità offerte dalla «nuova gestione» del castello: era stato messo in vendita a primavera ed aveva anche ricevuto offerte molto vantaggiose, dal mondo tedesco. Ma alla fine la famiglia Spaur ha deciso di non cederlo, ma di utilizzarlo per location di film, convegno, ritrovi di classe e anche con un certo numero di giornate di apertura al pubblico.
Secondo molti dei visitatori «è un peccato che tutto questo patrimonio artistico sia poco conosciuto nella nostra realtà». Il successo che le visite guidate hanno riscontrato fa ben sperare che in futuro l’Apt riesca a organizzare, in accordo con il conte Spaur, altre iniziative per conoscere meglio le bellezze del maniero.