Raid a Sporminore e Nanno Chiese saccheggiate dai ladri
Un doppio raid dei ladri è stato compiuto in pieno giorno nelle chiese di Sporminore e Nanno, dove è stata forzata la porta d'ingresso delle sacrestie con un piede di porco. I malviventi - che erano a caccia delle offerte dei fedeli - hanno compiuto diversi danni prima di darsi alla fuga con un bottino di alcune decine di euro.
Sui due episodi avvenuti mercoledì pomeriggio indaga la compagnia dei carabinieri di Cles, che sta acquisendo i nastri registrati dalle telecamere di videosorveglianza. In Bassa Val di Non il presunto autore del furto è stato indicato dai residenti come un uomo di età compresa tra i 30 e i 40 anni che portava in spalla uno zaino. Si tratterebbe di un italiano. «Ha salutato con un "buongiorno" due donne che lo hanno incontrato in chiesa. Il suo alito puzzava di alcol e fumo, probabilmente si tratta di un balordo. A terra nella navata è stato trovato anche un mozzicone di sigaretta» riferisce l'ex parroco di Sporminore don Flavio Menapace, che abita nella canonica della parrocchia guidata da don Alessio Pellegrin. Qualcuno ha poi visto il sospettato scappare a bordo di un'auto chiara dove sarebbe salita anche una donna che durante il furto sarebbe rimasta all'esterno della chiesa: «L'ha notata una signora del posto affacciata alla finestra di casa. Probabilmente questa seconda persona faceva da palo» ipotizza il sacerdote.
A Nanno, invece, nessun movimento sospetto è stato notato dagli avventori del bar di piazza San Biagio e dagli operai che in queste settimane stanno lavorando alla ristrutturazione del campanile. Tanto che in questo secondo caso il furto è stato scoperto solo ieri mattina. Intanto, le due chiese rimarranno aperte ai fedeli come tutti gli altri giorni: «Non cambieremo le nostre abitudini» assicura don Renzo Zeni, che guida l'Unità pastorale di Santo Spirito che comprende le parrocchie di Cles e Ville d'Anaunia, tra cui anche quella di Nanno.
Il blitz avvenuto a Sporminore è stato scoperto direttamente da don Menapace. «Erano le 14.30 e all'altezza dell'albergo Nardelli ho notato alcune chiavi sull'asfalto, nei pressi di un tombino. Ne ho raccolta una e sull'etichetta ho letto "Madonna": era evidente che le chiavi erano state rubate in chiesa e poi abbandonate dai malviventi durante la fuga» è il racconto dell'anziano prete, che subito è corso verso il luogo di culto: «Quando mi sono avvicinato alla sacrestia mi sono subito accorto che la porta era stata sfondata. I ladri (o più probabilmente il ladro) hanno frugato ovunque e si sono impossessati della borsa con le offerte raccolte durante le messe di domenica e dell'Assunta». I predoni hanno dunque usato le chiavi trovate in sacrestia per aprire la cassetta contenente il denaro per l'accensione delle candele vicino all'altare e successivamente hanno tentato di scassinare una seconda cassetta, senza però riuscirci. «In passato avevamo registrato qualche piccolo furto in chiesa, ma non erano mai accaduti episodi di questo genere» conclude don Menapace allargando le braccia.
A Nanno i ladri sono invece fuggiti a mani vuote. Hanno messo a soqquadro la sacrestia, spezzato un'antina in legno e forzato cassetti e armadi che contengono paramenti e oggetti sacri per le celebrazioni. Anche in questo caso i malviventi sono entrati in azione durante il giorno, quando l'edificio sacro rimane aperto per consentire ai fedeli di raccogliersi in preghiera. «Probabilmente si è trattato dell'azione di qualche disperato» riferisce don Renzo Zeni, accorso sul posto dopo essere stato allertato dai parrocchiani.
Il tentativo di furto è stato scoperto ieri mattina dalla sacrestana che ogni giorno si occupa dell'apertura e della chiusura della chiesa. L'ipotesi è che i predoni abbiano tentato il furto il giorno precedente: il luogo di culto era stato chiuso alle 20.30 dopo la preghiera del vespro che viene recitata nella cappella ricavata al piano terra della canonica. «Avevo verificato che le luci fossero spente, ma non ero entrata in chiesa prima di chiudere i portoncini d'ingresso» sono le parole di Bianca Chini, che ieri mattina al momento dell'apertura ha notato che la cassetta delle offerte per l'acquisto dei fiori era stata spostata: «Subito ho pensato ai ladri e quando sono giunta davanti alla sacrestia ho visto che la porta era stata forzata in più punti».
I predoni hanno frugato ovunque, spostato ostensori e calici ? senza fortunatamente danneggiarli ? finché hanno trovato la cassetta dove vengono depositate le offerte raccolte durante le messe. «Ma il denaro era stato asportato e dunque i malviventi se ne sono andati senza bottino» aggiunge la signora, visibilmente scossa per l'accaduto. Prima di scappare, i ladri hanno tentato inoltre di rubare le monetine lasciate dai fedeli che accendono una candela davanti alla statua della Vergine del Buon Consiglio, voluta a inizio Novecento dall'allora parroco del paese don Pio Zadra. «Abbiamo pregato la Madonna affinché dispensi buoni consigli ai ladri così che rimangano lontani dalle nostre chiese» sorride don Zeni. Come detto, nessuno sembra aver notato movimenti sospetti nel pomeriggio di mercoledì a Nanno. «Fino alle 16.30 tutto era in ordine ? assicura Giulio Bergamo, collaboratore della parrocchia -. A quell'ora ero stato in chiesa per avviare il dispositivo che aziona le campane con i rintocchi che annunciavano la nascita di un bimbo come è tradizione nella nostra parrocchia». Nel pomeriggio un falegname ha riparato la porta della sacrestia.
I parroci di Sporminore e Nanno non sono intenzionati a chiudere la chiesa ai fedeli durante il giorno: «Tutto rimarrà come prima».