Il Ct della Nazionale Davide Cassani "incensa" il Trentino versione bike
«Sul prodotto bike il Trentino è in fuga». Parola del commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo Davide Cassani, in Val di Sole in occasione dell’UCI MTB World Cup Finals. Cassani ha avuto modo di apprezzare in prima persona la rete di piste ciclabili che è stata sviluppata all’ombra delle Dolomiti di Brenta: «Nel 2014 proprio a Malé ho vissuto il mio primo ritiro da ct: un’esperienza che porto nel cuore. In questi giorni ho pedalato per 52 chilometri sulla ciclabile che collega Cogolo di Pejo a Caldes. Un’ora e tre quarti di allenamento che mi ha permesso di constatare quanto siano straordinarie queste piste adatte alle famiglie e pure a chi desidera divertirsi con la bici da corsa».
All’UCI MTB World Cup Finals, Cassani ha assistito alle competizioni più adrenaliniche: «Qui sto vivendo un’atmosfera di grande festa e spettacolo. Chi come me pedala su strada non è abituato a scenari del genere» commenta con grande entusiasmo. Il tecnico evidenzia peraltro di non essere un purista delle due ruote: «Un conto è avere un numero sulla schiena, un altro è inforcare la bicicletta per vivere la montagna. Credo che la e-bike stia dando un contributo notevole alla divulgazione di questo sport; si tratta di un mezzo ecologico che consente a tutti di raggiungere mete riservate fino a qualche tempo fa solo ai più allenati». La Val di Sole ha peraltro in programma la realizzazione di nuove colonnine per ricaricare le bici a pedalata assistita lungo i percorsi del territorio: «Cosa c’è di più bello di un mezzo che ti può sostenere in salita pur rimanendo nel silenzio della natura?».
La bicicletta è tra l’altro un mezzo che consente di allacciare nuove amicizie: «Come diceva il mio maestro Alfredo Martini, ciclismo vuol dire fratellanza. Andare in bici vuol dire ritrovare la libertà, abbattere le barriere sociali e imparare l’autodisciplina. Impari a gestire la fatica con gli altri, unendo le forze si può fare tutto. Andare in bicicletta è la prima conquista che si fa da bambini, quando per la prima volta si staccano i piedi da terra. Ci insegna a diventare delle persone migliori».
Al Bike Park di Daolasa non poteva mancare Mirko Celestino, ct dei team di mountain bike nazionali, maschile e femminile: «L’organizzazione dell’evento è fantastica. Qui vedo tantissima gente, non avevo mai assistito ad una gara di downhill dal vivo e sono rimasto affascinato dallo spettacolo offerto a tifosi e ospiti». Celestino è anche titolare di un bike caffè e apprezza le due ruote in tutte le sue forme (è stato professionista del ciclismo su strada prima di passate alla mtb): «Ai ragazzi la bici insegna il rispetto delle regole e dei compagni. Ai miei atleti ricordo che le gare vanno portate a termine sempre, anche nelle giornate in cui non sono in forma. Se si dimostrano umiltà e rispetto, una volta in cui un atleta conclude la carriera di corridore gli si possono aprire nuove opportunità lavorative». Nei primi anni in cui la Val di Sole aveva ospitato le finali della specialità marathon, Mirko Celestino era riuscito ad entrare nella top 5 mondiale. Ora ha raggiunto il Trentino con un ruolo differente ma non meno impegnativo: «Questa terra offre grandi opportunità ad atleti e appassionati, famiglie incluse».