«Rezia» ricorre alla Corte Europea

di Nicholas Chini

C’è un giudice a Berlino? - così diceva il mugnaio di Potsdam che nella seconda metà del Settecento, opponendosi al sopruso di un nobile, si rivolgeva a tutte le Corti germaniche per ottenere giustizia, fino ad arrivare a Federico il Grande. Caterina Dominici allo stesso modo ha annunciato battaglia in ogni sede per ottenere il riconoscimento della minoranza nonesa-ladina.

"È un’aberrazione che non si rispetti la legge dello Stato" tuona Caterina - nel 2011 il 25% dei nonesi si è dichiarato ladino. La legge dello Stato prevede un requisito del 15% che è stato ampiamente soddisfatto. Per via dello Statuto di autonomia serve una norma di attuazione che prenda atto del censimento e dia attuazione alla legge. Belluno ha già avuto nel 2011 il riconoscimento dallo Stato, cosa aspettiamo?". Caterina Dominici si toglie qualche sassolino dalla scarpa e punta il dito contro gli ex compagno di partito perché "non sostengono la causa, anzi remano contro".

L’ex preside accusa l’omonimo presidente della Comunità di Valle Silvano Dominici di scarso interesse per la questione.
"Per lo Stato - annuncia l’ex consigliera - noi siamo già una minoranza linguistica, la Camera dei Deputati ha votato un ordine del giorno dell’onorevole Mauro Ottobre in tal senso. Ora manca la norma di attuazione che però qualcuno non vuole approvare. L’anno scorso abbiamo incontrato l’ormai ex ministro ai rapporti regionali Enrico Costa, il quale ci aveva sostenuto ma dalla Giunta provinciale era arrivato un parere negativo per la norma di attuazione sui nonesi".

Caterina comunque non demorde e annuncia ricorsi in ogni sede, iniziando dal Consiglio di Stato di Roma e passando per la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo. In quella sede il gruppo di Rezia contesterà la violazione della Convenzione Europea dei Diritti Umani, da parte di chi si rifiuta di riconoscere la minoranza linguistica, a fronte della "volontà popolare" e di "inoppugnabili prove scientifiche". Dominici inoltre ha interessato della questione l’Assemblea delle Regioni, con la quale sono ancora in corso "proficui contatti".
Nelle prossime settimane verrà presentato anche il libro di Massimo Luciani, professore ordinario di diritto costituzionale all’Università La Sapienza di Roma. Il docente universitario ha analizzato gli aspetti giuridici della questione nonesa, proponendo soluzioni percorribili.

Sul fronte culturale continuano le iniziative del gruppo Rezia. L’anno prossimo uscirà un vocabolario della lingua nonesa, che ha come punto di riferimento l’opera di Quaresima. Il dizionario sarà edito dalla Casa Editrice Francisci di Abano Terme, i cui proprietari sono originari di Romeno. Responsabile della pubblicazione sarà l’Accademia della lingua nonesa-ladina presieduta da Candido Marches. "Sarà un’opera snella, maneggevole e in stile tascabile che in molti ci chiedono, soprattutto i giovani". Prima di Natale la questione nonesa verrà discussa in una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, che avrà lo scopo di sensibilizzare Montecitorio.

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