Italia Nostra: «Non abbattete quella casa»
Una lettera aperta inviata a sindaci, amministratori provinciali, servizi provinciali. Italia Nostra, con il presidente Beppo Toffolon chiede che venga stralciato il progetto che prevede l’abbattimento di un edificio in centro storico per permettere l’ampliamento della Strada Statale 43 della Val di Non. Il Comune ha deciso di acquistarlo per 348 mila euro.
L’immobile sorge nel cuore dell’abitato, lungo l’antica via di collegamento dell’Alta Anaunia, nei pressi della casa natale del famoso pittore Giovanni Battista Lampi (1751-1830), ritrattista di Caterina II di Russia.
«Come testimoniano i due affreschi a soggetto sacro presenti sul fronte principale - scrive Italia Nostra nella lettera - al primo piano, l’edificio esisteva già nel XV secolo. Sopraelevato e abbellito in età rinascimentale con portali archivoltati e finestre con cornici di pietra, e in età barocca con un affresco votivo raffigurante San Nicolò e San Giovanni Battista in adorazione della Madonna dell’Aiuto, eseguito da Matthias Lamp nel 1747, l’edificio ha subito inopportune alterazioni novecentesche e si trova ora in stato di abbandono e degrado».
Ripercorrendo la storia, l’associazione sottolinea come il linguista ed etnografo svizzero Paul Scheuermeier (1888-1973) abbia documentato la casa di Romeno, su lastra fotografica, nel giugno del 1921, definendola «casa tipica» con «la porta d’ingresso con rampa, pónt, sormontata da un balcone e un solaio». L’edificio in questione è tra le più antiche abitazioni dell’intera Anaunia, e presenta tutte quelle "peculiari qualità dell’architettura minore montana" individuate da Mario Cereghini più di mezzo secolo fa.
Italia Nostra contesta il progetto: «Anziché provvedere al suo restauro, il Comune intende demolirlo, allo scopo di allargare la carreggiata: intervento inefficace sul piano viabilistico, stante la presenza, poc’oltre, di analoghe strettoie ed essendo evidente che la sola soluzione appropriata è la limitazione del traffico e la sua deviazione all’esterno del nucleo storico. Sarà però necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, in quanto il bene è assoggettato alle specifiche disposizioni di tutela.
Infine, stupisce la dichiarazione del sindaco di Romeno rilasciata in un’intervista del 30 gennaio: "L’affresco sarà staccato e restaurato,poi si vedrà dove collocarlo".
Possibile tanta superficialità? E le pitture tardogotiche in facciata? Demolite?. Di fronte all’ennesima impresa di "cancellazione" della storia - conclude Toffolon - e della memoria, e di alterazione degli insediamenti storici in Trentino (grazie anche alle modifiche introdotte dalla Legge finanziaria provinciale 2013 e confermate dalla Legge urbanistica del 2015) la sezione trentina di Italia Nostra suggerisce al Governo provinciale l’urgente costituzione di un Tavolo permanente di confronto sulle trasformazioni dei centri storici tra Servizio Urbanistica e Tutela del Paesaggio, Soprintendenza per i beni culturali e Osservatorio del Paesaggio trentino e d’inserire tra gli esperti delle Commissioni per la Pianificazione Territoriale e il Paesaggio delle Comunità di Valle un funzionario della Soprintendenza per i beni culturali».