I canederli di Davide Zambelli il food-blogger della val di Sole fra tradizione e influencer

Torna a "colpire" il giovane Davide Zambelli, foodblogger ventenne della Val di Sole, che ha già oltre 10 mila seguaci sul suo canale YouTube di ricette in video. Dice di se: "Vivo in un maso ristrutturato a 1400 m, qui è la natura a farla da protagonista. Ah dimenticavo, abbiamo anche un piccolo pollaio, due cani e due gatti e tre orti che ci forniscono tanta verdura e frutta in base alle varie stagioni".

Questa volta Davide - dopo aver proposto la ricetta dello strudel che è piaciuta a 50 mila persone) si cimenta con un grande classico della cucina alpina: i canederli. Secondo Davide, è ora però di essere moderni, e quindi in una società che va di fretta e non c'è molto tempo epr cucinare, occorre anche introdurre alcune varianti nella preparazione. 

La ricetta spiegata da lui? Eccola! «Il primo piatto “must have” del Trentino. Sfere morbide e gustose, risultato di un sapiente riciclo del pane, un tempo d’obbligo, perché sprecare risultava impossibile. Alcuni li preferiscono con lo speck, altri con i formaggi, ma nelle nostre valli i più consumati sono proprio questi, ossia con la “luganega”, la salamella fresca ottenuta da parti magre e grasse di suino e spezie.

I canederli sono un piatto poverissimo e sopratutto molto antico, più della polenta naturalmente, introdotta nella dieta trentina solo a partire dalla fine del XVII secolo. La ricetta è quella di famiglia ed io devo assolutamente ringraziare la mia mamma Sabrina che me l’ha insegnata e non ha mai subito nessuna modifica negli anni (mi dice sempre che la mia Bisnonna Anastasia che li faceva uguali a quelli che ha insegnato a me).

I canederli fatti a regola d’arte non devono avere crepe in superficie e la loro consistenza dev’essere morbida ma consistente allo stesso tempo. Guai avere canederli duri e asciutti, sarebbe come fare una carbonara con le uova strapazzate. Poi naturalmente devono essere buoni ed equilibrati, accompagnati da un buon brodo fumante anche se con il passare del tempo si ha provati ad accompagnarli al burro fuso, ma addirittura a salse, pesti, vellutate, ma c’è poco da fare: il brodo è la morte sua. Ed è proprio da un buon brodo che bisogna partire... Poi passiamo ai canederli, ma qui con gli spazi non ci sto più, vi aspetto direttamente sul blog per la ricetta scritta di questi e per ulteriori consigli)».

ECCO IL VIDEO DI DAVIDE 

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