Un milione e 200mila euro per ristrutturare 5 treni Dimenticati in deposito
La denuncia di Degasperi: "Spreco di denaro pubblico". L'assessora Zanotelli: "Impossibile farli tornare a circolare sulla Trento-Malè. E non hanno mercato". Dalla Sardegna però arriva una notizia che spaventa la giunta
Un milione e 200mila euro per ristrutturare 5 elettromotrici in funzione dagli anni '60 fino agli anni '90 sulla linea Trento - Malè. Un investimento fatto dalla Provincia per rimetterli a nuovo e farli tornare a circolare. Magari per finalità culturali. Le carrozze sono state sistemate, ma non sono mai uscite dal deposito della Trento - Malè.
Nell'ultimo consiglio provinciale si è discussa un'interrogazione ad hoc del consigliere provinciale di Onda Civica Filippo Degasperi.
"E' grave - ha spiegato l'esponente di minoranza - che dopo una spesa così consistente, i mezzi in questione versino in una situazione di totale abbandono. E' uno spreco di denaro pubblico ingiustificato. Ancora nel 2011 si chiedevano costi e spiegazioni in ordine al ritiro temporaneo di 5 elettromotrici con una capacità di circa 30 posti a sedere, per essere assoggettate a completo e definitivo rinnovamento ed eliminazione di qualsiasi traccia di amianto residuo, dopo che già erano state oggetto negli anni precedenti di un primo intervento di risanamento; a ciò seguiva nel 2012 un sollecito di riscontro in ordine al ritardo clamoroso sul termine di consegna delle macchine interessate, soprattutto in considerazione del cospicuo investimento ben superiore a 1,2 milioni di euro che l’ammodernamento aveva comportato".
E ancora: "Dalle risposte si prendeva atto in particolare riguardo alla destinazione delle 5 elettromotrici per il servizio viaggiatori e per servizi turistici di trasporto biciclette e sciatori, in special modo nella tratta da Cles a Marilleva, una volta terminati i lavori di rinnovamento. Si prometteva che le macchine ammodernate sarebbero state “utilizzate in futuro sia come scorta dei mezzi ordinari in occasione di loro fermi per manutenzioni prolungate, sia per l'effettuazione di particolari servizi di interesse turistico, oggetto di un programma per la valorizzazione turistica della linea”.
L'assessora Giulia Zanotelli ha precisato che le elettromotrici, pur ristrutturate, non possono circolare e non hanno mercato: devono dunque stare dove sono. Amaro il commento di Degasperi: "Mi devono spiegare perchè sulla linea della Valsugana per motivi di mantenimento delle tradizioni circola ancora un treno a vapore. Sul fatto che non ci sia mercato, ricordo alla giunta che sulla Massaua-Asmara viaggiano le littorine della Trento-Venezia.
Il caso della Sardegna
Erano state abbandonate in pessimo stato di conservazione, nonostante fossero patrimonio storico non solo della Sardegna ma di tutta Italia. La Guardia di Finanza di Cagliari, in collaborazione con i carabinieri, ha sequestrato negli scorsi giorni 30 tra locomotive, carrozze ferroviarie e vecchie "littorine" a scartamento ridotto sullo stile del razionalismo funzionale del periodo tra i primi del '900 e il 1932 che erano ferme nei depositi di Monserrato, Mandas, Sassari e Macomer. Gli inquirenti valutano alcune ipotesi di reato: dal danneggiamento del patrimonio storico culturale nazionale, all'uso illecito di beni culturali, fino all'abuso d'ufficio.
Le indagini condotte dalle Fiamme gialle sono partite diverse settimane fa e si sono sviluppate in sinergia con i carabinieri e in particolare i militari del Nucleo tutela patrimonio culturale. Gli investigatori di Fiamme gialle e Arma, coordinati dalla Procura, hanno effettuato verifiche all'interno delle varie stazioni ferroviarie che hanno permesso di constatare lo stato di carrozze e "littorine". Quei mezzi ferrorviari, però, sono considerati beni di interesse storico/artistico e di conseguenza devono essere adeguatamente conservati e destinati ad un uso compatibile con il loro carattere storico. I mezzi sequestrati facevano e fanno parte della flotta utilizzata per la rete ferroviaria a scartamento ridotto della Sardegna che si estende per oltre 600 chilometri contro gli oltre mille di tutta la rete ferroviaria dell'Isola, un percorso anche turistico denominato "Trenino Verde". Un tempo il servizio di linea e turisto era garantito dalle Ferrovie Complementari della Sardegna, oggi è assicurato dall'Azienda di trasporto pubblico extraurbano della Regione, l'Arst.
"Il sequestro - spiegano Guardia di finanza e carabinieri - si è reso necessario al fine di assicurare il corpo di reato in attesa di accertare, anche a mezzo di successive attività ispettive da espletare con l'ausilio di personale qualificato della soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari, l'effettivo interesse culturale del parco rotabile, nonché la consistenza, lo stato di conservazione e manutenzione dello stesso".