Il giallo della ginecologa scomparsa a Cles: ricerche senza sosta
Della dottoressa non si hanno più notizie dal 4 marzo. L’appello di colleghi e amici: “Persona stupenda, ma ultimamente era turbata”
CLES. E’ un vero giallo quello della giovane dottoressa dell’ospedale di Cles, scomparsa senza lasciare traccia dal 4 marzo scorso. Sara Pedri, ginecologa, non si trova. I genitori, che abitano a Forlì, sono in ansia per la sua sorte: sono stati loro ad avvisare i carabinieri della compagnia di Cles quando, a inizio mese, hanno provato a mettersi in contatto con la figlia sul cellulare non ottenendo risposta.
Subito erano partite le ricerche sia presso la sua abitazione, sia su tutto il territorio delle valli del Noce. Grazie alle immagini delle telecamere di videosorveglianza del paese e al tracciamento del cellulare della giovane donna, i carabinieri in breve tempo hanno ritrovato la sua auto, una Volkswagen T-Roc, parcheggiata a Mostizzolo, nel territorio del comune di Cis, vicino al ponte che sovrasta il torrente Noce. Nell’abitacolo è stato ritrovato il cellulare.
Le ricerche avevano coinvolto nella stessa giornata una cinquantina di persone tra carabinieri, vigili del fuoco volontari, personale del Corpo permanente dei vigili del fuoco di Trento con il gruppo droni, i sub e la squadra Saf (soccorso alpino fluviale). Erano intervenuti anche l’elicottero, il soccorso alpino e più unità cinofile.
Quel giorno le ricerche erano state interrotte per il buio, ma proseguite il giorno seguente dall’alba con 200 uomini che avevano setacciato il torrente e a piedi tutta la zona attorno. Le ricerche non si sono mai fermate e sono proseguite anche nei giorni scorsi: ieri (lunedì 16 marzo) in particolare si è scandagliato il lago di Santa Giustina con due imbarcazioni.
L’appello della famiglia
«La famiglia, straziata dal dolore, impotente per la lontananza dal luogo dell’accaduto e riconoscente degli sforzi fatti da tutti gli operatori coinvolti nella spiegata ricerca, chiede che le ricerche non vengano interrotte e, a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili, di contattare i carabinieri della stazione di Rumo al numero di telefono 0463-530116» veniva sottolineato in un comunicato del Commissariato del Governo di Trento. Sara Pedri ha 31 anni, i capelli rossi, è alta un metro e 62, magra.
Le ricerche non si fermano
Prosegue intanto lo sforzo congiunto delle forze dell’ordine. Las ricerca è coordinata dal Comando della Compagnia Carabinieri di Cles, impegnato con militari del Norm e delle Stazioni di Rumo, Cles e Predaia, coinvolgendo i Vigili del fuoco di Cis, Cles, Revò, Livo, Caldes, Tuenno e Terzolas, nonché personale del Corpo Permanente dei Vigili del Fuoco di Trento, il gruppo Sapr (piloti di droni) e un elicottero con a bordo specializzati del Nucleo SUB. Nelle ricerche nel lago, impegnato anche il Saf (Soccorso Alpino Fluviale) ed il Cnsas (Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico Servizio Provinciale Trentino), più unità cinofile dello stesso Cnsas e dell’Anc di Egna.
Ora è stato istituito un centro di comando avanzato (Sala Operativa Mobile) messo a disposizione dai Vigili del Fuoco di Trento e posizionato al di sopra della sponda sinistra della forra di quella località. L’intera zona è stata suddivisa in più aree e setacciata, oltre che lungo il torrente, anche nelle parti terrestri, tracciando tutti i percorsi effettuati con apparecchi gps in dotazione alle singole squadre per ottenere la mappa delle zone “libere”. Le ricerche terrestri e fluviali hanno già perlustrato una superficie di 195 ettari, senza riuscire, nonostante l’imponente spiegamento, a rinvenire la dottoressa.
Lo sgomento degli amici
“Continuate a cercarla”. Da giorni all’Adige stanno arrivando le chiamate di amici e colleghi della dottoressa scomparsa. “E’ una persona solare Sara, c’è qualcosa che non torna in questa storia. Nelle ultime settimane era turbata. Bisogna trovarla”.