Cassa Rurale Val di Sole, nell’anno della pandemia, un bilancio solido
Aumentano del 6,7% le masse amministrate, vola il risparmio (+11,9), calano i crediti deteriorati a favore di quelli «buoni»
MALE’. L'assemblea dei soci ha approvato il bilancio annuale della Cassa rurale Val di Sole, presieduta da Claudio Valorz. Le masse amministrate sono cresciute di 45 milioni, raggiungendo i 720 milioni totali (+6,7%). La raccolta diretta è aumentata del 6,6%, sfiorando i 465 milioni, e quella indiretta del 7%, superando i 255 milioni.
La crisi da pandemia ha indotto i soci e i clienti ad aumentare le scorte liquide (liquidità sui conti e depositi a risparmio) dell'11,9%, superando i 350 milioni. In leggera contrazione gli impieghi lordi verso la clientela, attestati a 345 milioni (-1%), a causa della forte diminuzione dei crediti deteriorati a cui si contrappone una ripresa di quelli in bonis (+10,8%).
Sul fronte reddituale, con un margine di intermediazione che supera i 16 milioni (+12,6%), un margine interessi di oltre 9,4 milioni (+3%) e un utile netto di 3,3 milioni, che si avvicina di molto a quello del bilancio 2019. I fondi propri si attestano a 75 milioni, e l'indice di solidità CET1 è tra i più elevati, pari al 25,1%. Sono 566, per 145 milioni di euro, le moratorie sui mutui, alle quali si sono aggiunti i finanziamenti agevolati (154 per 14 milioni) e la rinegoziazione di molte posizioni.
La Rurale ha anche investito 323 mila euro in beneficienza e sponsorizzazioni, e oltre 100 mila euro alla sanità.