Due giorni di febbre, poi muore in ospedale a soli 46 anni: l'addio a Bruno Sembianti di Vervò
Grande dolore e stupore per l'improvvisa scomparsa di un uomo molto attivo nella comunità locale. È stata disposta l'autopsia: si vuole fare chiarezza su cosa è successo esattamente a una persona descritta da tutti come vitale e sana
VERVÒ. Da qualche giorno non stava bene. Poi la febbre è aumentata ed è stato lui stesso a chiedere di essere portato in ospedale a Cles.
Bruno Sembianti è stato ricoverato mercoledì e giovedì notte, verso le 23.30, è morto. Aveva solo 46 anni. Lascia la compagna, una figlia di 10 anni e un figlio di 8.
Una morte che lascia tutti sotto shock per l'età, per le modalità, per la famiglia che lascia e per la notorietà della persona. Venerdì mattina il corpo senza vita dell'uomo è stato trasportato a Trento poiché è stata disposta l'autopsia.
Si vuole fare chiarezza su cosa è successo esattamente, perché il paziente in carico all'ospedale di Cles è descritto da tutti come un soggetto sano, sempre impegnato nel lavoro, all'aria aperta. Quella "febbriciattola" e poi la situazione finita fuori controllo aprono vari scenari. La giovane età e la velocità con cui tutto è accaduto lascia pensare. Si dovrà ancora attendere per avere qualche certezza.
Intanto rimane solo il dolore in una comunità dove lui si era fatto conoscere ed apprezzare. Bruno Sembianti era presidente del Consorzio irriguo di Vervò, ruolo che aveva assunto circa un anno fa. Era inoltre amministratore della cooperativa Cocea che fa capo a Melinda. Ma la Cooperativa Ortofrutticola Centro Anaunia era solo uno dei suoi tanti fronti di lavoro.
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