Un altro pezzo di storia che se ne va: a Coredo chiude dopo mezzo secolo il caffè “Da Ettore”
Con la moglie Silvana ha gestito la pasticceria – gelateria, un punto di riferimento per residenti e turisti. Una passione, quella per i dolci, nata in Alto Adige alla fine degli anni ‘60. Nel 1972 il primo piccolo laboratorio
TERRAGNOLO Chiude dopo 60 anni
COREDO. Tra caffè, brioche, pasticcini e gelati, gustati all'ombra della tettoia nelle giornate più calde dell'estate o avvolti dal tepore della stufa a olle nei gelidi pomeriggi invernali, cinquant'anni sono volati in un soffio. Era il 1972 quando Ettore Rizzardi, classe '51, ha iniziato a dare vita al proprio sogno: una piccola pasticceria in centro a Coredo, in via IV Novembre, a due passi dal municipio. Pochi metri quadrati, tanta passione.
Poi il grande salto, con la realizzazione nel 1977 del laboratorio sotto casa, lungo la strada che porta a Tavon, insieme alla moglie Silvana. E quindi, nel 1981, l'apertura del bar: così il caffè-pasticceria-gelateria "Da Ettore" è diventato realtà. Domenica scorsa, mezzo secolo più tardi, per l'ultima volta Ettore e Silvana hanno riordinato il bancone del bar, pulito la macchina del caffè, spento le luci della vetrinetta dalla quale si potevano scegliere dolci di ogni tipo.
È giunto il tempo di dedicarsi ai nipoti Jacopo e Kevin, alle proprie passioni e anche di godersi qualche istante di relax. In tanti, tantissimi, non solo paesani e nonesi doc, ma anche turisti e visitatori da ogni parte d'Italia, conserveranno nel cuore il ricordo di un locale in cui, semplicemente, si stava bene: i prodotti sempre di prima qualità, il sorriso e la pacatezza immancabili, il biliardo, il calcio balilla e i videogiochi capaci di coinvolgere e far trascorrere piacevoli momenti in compagnia.
Il caffè-pasticceria-gelateria "Da Ettore" è stato per decenni un punto di riferimento per generazioni diverse, unite oggi dal sentimento comune che un bel capitolo di storia coredana si è concluso. Rimane, rimarrà, il sapore dolce dei ricordi.
Quella di Ettore Rizzardi e della sua pasticceria è una storia che affonda le radici nel vicino Alto Adige di fine anni '60, al Panificio Visintin di Ora. «Vi ho trascorso tre anni - racconta Rizzardi - e un giorno uno dei figli del signor Visintin, che era tornato dalla Germania dove aveva imparato a fare il pasticcere, mi chiese di dargli una mano proprio nella produzione di pasticceria, così iniziò la mia passione. Lo stesso signor Visintin mi trovò quindi un posto da Heini, una grossa pasticceria sotto i portici a Bolzano. Un giorno alla settimana, poi, frequentavo la "Berufsschule", la scuola dell'artigianato. Sono stato lì fino al 1971, quando andai militare».
L'anno seguente, il 1972, ha visto il ritorno a Coredo di Ettore Rizzardi. E la vita corre veloce: il primo piccolo laboratorio, quello più grande e attrezzato e quindi il bar-pasticceria. In mezzo il matrimonio con Silvana, la gioia della nascita dei figli Alessia e Patrick. Nel 1992, poi, il laboratorio passa nelle mani del nipote Walter Casari, che continuerà a portare avanti la tradizione. Una tradizione alla quale i coredani, un sacco di gente nonesa e molti turisti sono particolarmente affezionati. Così come lo è il vicesindaco di Predaia, nonché amico e vicino di casa Gualtiero Walter Rizzardi.
«Per tante generazioni Ettore e Silvana sono stati un punto di riferimento, un punto di ritrovo - sono le parole del vicesindaco -. A nome dell'amministrazione comunale guidata da Giuliana Cova, li ringrazio e auguro loro di godersi finalmente la pensione e un po' di meritato riposo».Oltre al saluto e all'abbraccio riconoscente di Ettore e Silvana, rimarranno nel cuore e sul palato i momenti vissuti al fresco della tettoia e al caldo della stufa. Gustando un buon caffè e un delizioso pasticcino.