Ambiente / Siccità

Lago di Tovel “in secca”: si chiede agli escursionisti di non calpestare il fondale e di rimanere sui tracciati sentieristici

In questi giorni viene però registrato, anche dagli organi di vigilanza e custodia boschiva, un rilevante transito di pedoni ed escursionisti, che, oltre a passeggiare al di fuori dei percorsi sentieristici sul lungolago, sui delicati ambienti delle sponde, si spingono nei primi metri del fondale lacustre

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TRENTO. La prolungata siccità sta mettendo in crisi tutto il territorio provinciale ma in alcuni ambienti particolarmente delicati, oltre che molto noti agli escursionisti, i suoi effetti sono impressionanti. È questo il caso del lago di Tovel, dove il notevole e preoccupante calo del livello idrico, unito all’assenza di copertura nevosa e di ghiaccio invernale, sta mettendo a nudo una estesa superficie del fondale tipicamente custodito dalle acque o appunto dal ghiaccio.

In questi giorni viene però registrato, anche dagli organi di vigilanza e custodia boschiva, un rilevante transito di pedoni ed escursionisti, che, oltre a passeggiare al di fuori dei percorsi sentieristici sul lungolago, sui delicati ambienti delle sponde, si spingono nei primi metri del fondale lacustre, ora “in secca”.

Questo comportamento, unito agli effetti del clima siccitoso, potrebbe arrecare danni ai delicati equilibri del fondale del lago. Il Parco Naturale Adamello Brenta invita pertanto i visitatori a rimanere sui tracciati che vengono percorsi normalmente, a non scendere nelle aree che il ritiro delle acque ha lasciato scoperte, e con una lettera rivolta agli enti interessati – Comune di Ville d’Anaunia, Asuc di Tuenno, Appa e i diversi Dipartimenti e Servizi della Provincia autonoma di Trento competenti – propone di avviare una campagna comune di comunicazione e sensibilizzazione/educazione ambientale, coinvolgendo gli organi di informazione.
 

Già ieri, mercoledì 29 marzo, ai microfoni di Radio Dolomiti, il presidente del Parco Walter Ferrazza ha rivolto un appello agli escursionisti chiedendo il loro contributo per affrontare questa situazione particolarmente difficile; un contributo che in questo caso consiste in primo luogo nell’astenersi dal compiere azioni che, anche involontariamente, potrebbero peggiorare la situazione di un ambiente delicato come quello del lago di Tovel.
 

“Siamo di fronte ad una sfida gestionale e culturale legata all’imminente crisi idrica” scrive il Parco nella sua lettera, ricordando che essa deve fare i conti con una crescente richiesta di accessibilità e frequentazione turistica di ambienti naturali legati all’elemento acqua.
 

“Oltre ad attenzionare tutti i soggetti titolari e competenti per la situazione del lago di Tovel – prosegue la lettera - ai quali si chiede una valutazione di opportunità di azioni mirate al controllo o limitazione del fenomeno e delle attività descritte, il Parco è disponibile ad un momento di confronto tra i soggetti in indirizzo ed intende attivarsi da subito in una campagna di comunicazione e sensibilizzazione/educazione attraverso i vari canali: web, social, stampa, radio/tv al fine di mettere in evidenza la situazione e le possibili ricadute ambientali a fronte di comportamenti scorretti”.

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