Via libera all'antenna da 9,5 metri: Wind vince al Tar contro il Comune di Cles
L’amministrazione comunale chiedeva di ridurre l’altezza a sei metri per limitare l’impatto paesaggistico rispetto agli edifici di pregio vicini: palazzo assessorile e chiesa
CLES. Un'antenna alta 9,5 metri, affacciata proprio su piazza Navarrino, al civico 7 (sopra l'Hotel Cles), potrà essere installata da Wind Tre che, almeno per ora, ha vinto il braccio di ferro con il Comune di Cles. Il Tar di Trento, infatti, accogliendo il ricorso presentato dalla compagnia telefonica, ha annullato la nota con cui - lo scorso 30 dicembre - l'amministrazione informava la società che la Commissione edilizia comunale, in merito alla domanda presentata il 24 febbraio 2021 per la realizzazione di una nuova stazione radio base sull'immobile, aveva espresso un parere positivo, con una prescrizione però: ridurre l'altezza da 9,5 a 6 metri.
E, applicando la regola del "silenzio assenso" i giudici hanno dato il via libera alla realizzazione del manufatto, che sarà composto da tre antenne direzionali e da tre parabole. La sentenza rappresenta di fatto già il secondo round del contenzioso, visto che Wind Tre, dopo avere incassato l'ok dall'Agenzia provinciale protezione ambiente, a settembre 2021 aveva staccato dalla Commissione edilizia comunale solo un ok vincolato alla riduzione dell'altezza dell'antenna a sei metri, così da ridurre l'impatto dell'opera dal punto di vista paesaggistico, vista la vicinanza di edifici di pregio, al fine di allinearla a quella di Vodafone, già installata sul vicino municipio.
Proposta che per Wind era però irricevibile: una riduzione dell'altezza, la replica, avrebbe comportato un superamento dei limiti di campo elettromagnetico, rendendo l'impianto irrealizzabile. Ma il Comune aveva tirato dritto: da qui la decisione di impugnare la nota. Il Tar, a maggio 2022, aveva accolto il ricorso della compagnia, imponendo al Comune di Cles di provvedere ad una nuova istruttoria sulla domanda di permesso di costruire presentata da Wind, ritenendo che il precedente provvedimento impugnato non fosse stato motivato adeguatamente. E così, a luglio 2022, il Comune ha comunicato l'avvio del nuovo procedimento, dicendosi disponibile a valutare altre soluzioni.
Un appello caduto nel vuoto. Wind, convinta che non vi fossero altre strade percorribili per risolvere il problema di copertura del segnale, è rimasta solo in attesa della conclusione del procedimento. E, non avendo ricevuto alcun diniego - applicando la regola del "silenzio assenso" - il 27 dicembre 2022 ha fatto sapere di essere pronta a partire con i lavori. Una comunicazione alla quale l'amministrazione ha però replicato ricordando che il 15 dicembre 2022, la Commissione edilizia, aveva ribadito la prescrizione: «ridurre l'altezza a sei metri».
Provvedimento al centro del ricorso. «Tale limitazione dell'altezza - ha spiegato il Comune - deriva dall'analisi degli aspetti del contesto in cui ricade l'intervento progettato, in centro storico, di fronte alla Chiesa del 1400, ben visibile da chiunque arrivi a Cles da entrambe le direzioni, nelle vicinanze di edifici di pregio architettonico, quali il "Palazzo Assessorile" sorto nel 1200, residenza nobiliare dei baroni de Cles dal 1400 ed ora destinato ad edificio di rappresentanza, palazzo Dal Lago edificio del 1600 ora sede del Giudice di pace e sul corso principale di Cles, storica via».
Per parte sua Wind aveva fatto notare che a poche decine di metri esisteva un'analoga stazione radio base. Ma è sul terreno del diritto che si è giocata la partita a favore di Wind, con il riconoscimento del sopravvenuto "silenzio assenso" sulla richiesta di costruire.
«Non c'era alcuna preclusione alla realizzazione dell'impianto, ma chiedevamo di allinearlo in altezza a quella Vodafone sul municipio. Valuteremo se presentare appello», osserva il vice sindaco Diego Fondriest. Per la complessità della materia trattata le spese sono state compensate.