Roghi tra i meleti della Val di Non, i genitori di 2 minori hanno presentato denuncia: “Accuse ingiuste”
Nella denuncia hanno indicato le quattro persone che a loro avviso avevano riferito delle chiacchiere che circolavano in tutti i bar della zona. Le persone nei giorni scorsi sono state anche sentite dai carabinieri in quanto si cerca di capire chi può avere messo in giro nomi senza averne prove. Il reato ipotizzato è quello di diffamazione
VAL DI NON. Le prime informazioni che in mezza valle circolava la notizia che ad appiccare i roghi tra i meleti della val di Non era stato suo figlio minore di appena 14 anni la mamma le ha avute martedì della scorsa settimana. E in poche ore le segnalazioni si sono moltiplicate con tanto di audio arrivato sul telefono del figlio maggiore, di 17 anni. Audio nel quale, al momento ignoti, dicevano che nell'incendio centravano entrambe i fratelli e altri ragazzi indicati con nomi e cognomi. In poche ore la tranquillità di questa famiglia è stata messa a dura prova, con il figlio più piccolo che per due giorni si è rifiutato di andare a scuola e il più grande ha trattenuto a stento la rabbia per quelle accuse a suo dire assolutamente infondate.
Così, sia per mettere a tacere queste chiacchiere da bar che per cercare di capire chi le potesse averle diffuse, i genitori dei due ragazzi si sono presentati ai carabinieri della stazione di Cles e hanno sporto denuncia indicando le quattro persone che a loro avevano riferito delle chiacchiere che circolavano in tutti i bar della zona. Le persone nei giorni scorsi sono state anche sentite dai carabinieri in quanto si cerca di capire chi può avere messo in giro nomi senza averne prove. Il reato ipotizzato è di diffamazione.
«Si parla tanto di bullismo tra ragazzini - spiega la mamma avvilita per quanto accaduto - ma in questo caso nei locali dei diversi paesi a fare nomi e cognomi sono stati spesso gli adulti. Mi chiedo come fanno a dire che è stato mio figlio più piccolo se gli incendi sono avvenuti nel cuore della notte e lui massimo alle 11 è a casa. La gente parla senza sapere, ma soprattutto senza considerare le conseguenze che queste chiacchiere possono avere sui minori. Questa cosa ci ha fatto malissimo. A noi genitori e anche ai miei figli. Non capiamo da dove sono arrivate queste accuse, chi le ha messe in giro queste chiacchiere e perché. I carabinieri fortunatamente sono stati gentilissimi. Hanno fatto il giro dei bar della zona mettendo anche in guardia gli avventori del rischio che corrono a fare nomi senza avere prove».
Gli stessi carabinieri avevano sentito delle voci al riguardo. «Quando abbiamo presentato denuncia ci hanno detto che anche a loro facevano i complimenti per aver trovato gli autori mentre in realtà non hanno ancora denunciato nessuno».
I fatti risalgono a metà settembre. Sabato 16 settembre le fiamme avevano bruciato alcune sterpaglie a Pavillo e Cles. Piccoli incendi appiccati a distanza di poco più di un'ora, domati in breve tempo dai vigili del fuoco volontari. Nella notte tra lunedì e martedì 18 e 19 settembre, invece, a Tassullo il piromane aveva dato fuoco ai cassoni per la raccolta delle mele. Poco dopo a Pavillo (sempre nel comune di Ville d'Anaunia) era stato incendiato il terreno e le fiamme hanno raggiunto anche i meleti. Ora ovviamente le indagini proseguono su due fronti: quello degli incendi e quello della diffamazione ai danni dei due minori.