L'ultimo addio a Mary Romano, tutta la Val di Non commossa
La chiesa di Denno strapiena per il funerale della impiegata dell’anagrafe di Cles, strappata alla vita a soli 43 anni dalla malattia
DENNO. Un’ultima, dolce carezza a Mary. Un abbraccio intenso, caldo al marito Marco, alla figlia Melissa, alla mamma e al papà, alla sorella e ai fratelli, agli affetti a lei più cari. È stato un addio commosso, lieve, silenzioso quello che i familiari, gli amici e i colleghi del Comune di Cles hanno dedicato a Maria Concetta Romano, volata via nella serata di giovedì, a 43 anni, a causa di un male incurabile.
Sabato pomeriggio la chiesa parrocchiale di Denno, piena anche nelle navate laterali, ha accolto tante persone che con l’emozione nel cuore hanno voluto salutare una donna capace davvero di lasciare il segno, di essere «presenza luminosa».
A celebrare il funerale don Daniele Armani, che ha letto i passi del Vangelo e, oltre a ricordare la vicinanza anche del vescovo Lauro Tisi, con parole intrise di sentimento ha ripercorso alcuni momenti dell’esistenza di Maria Concetta, siciliana d’origine che in Val di Non aveva costruito la sua famiglia, la sua vita.
«Siamo qui a celebrare la vita, e non la morte, che è solo un “passaggio” come ci ricordava Mary – sono state le parole del sacerdote –. Oggi per lei è Natale, che è il giorno in cui noi accogliamo Dio».
Profondamente credente, Maria Concetta qualche tempo fa era andata a trovare don Daniele per confessarsi. «Mi ha parlato delle sue gioie, delle sue fatiche, dei suoi peccati, dei doni ricevuti – ha ricordato il parroco –. Poi mi ha detto: “La malattia mi ha fatto capire cosa conta davvero”. E non l’ha vissuta con egoismo, ha “lasciato andare” chi le era intorno, non ha voluto che fossero lì a stringerle la mano in ogni momento. Li ha amati mandandoli nel mondo. L’amore è così: è lasciare andare. Ora Mary riposa nell’amore eterno che ha tanto desiderato».
All’esterno della chiesa ancora uno sguardo, ancora un delicato gesto d’affetto e tante lucine accese, prima di lasciare che Mary voli libera oltre le nuvole. Accompagnata dall’amore di Marco e Melissa, dei suoi familiari. E dalla melodia di Carmen Consoli, dalla voce degli amici e dei colleghi, dalle note «Di quei violini suonati dal vento. L’ultimo bacio, mia dolce bambina».