Sequestrati e rapinati «Dicevano: ti uccido»
Viso coperto, pistola in pugno. «Vogliamo i soldi. State buoni o vi spariamo». Alle 22 di giovedì tre banditi hanno fatto irruzione nella villa dell'imprenditore edile Fabrizio Ferretti, a Villa Agnedo. Tre ore d'incubo per l'uomo, 48 anni, per la moglie Paola e per la figlia quattordicenne. Ma i rapinatori, con un bottino di oltre 100mila euro tra gioielli e denaro, non sono andati lontano: i carabinieri li hanno intercettati pochi chilometri dopo, a Levico, a bordo di due moto
VILLA AGNEDO - I ladri cercavano i soldi. «Mi hanno chiesto dove fosse il denaro. Non avevo molti contanti in casa. Per paura che potessero fare del male a me ed alla mia famiglia ho consegnato anche i gioielli» spiega Fabrizio Ferretti. I tre banditi, che speravano di trovare una cassaforte colma di soldi, probabilmente non sapevano che l'oro portato via dall'abitazione dell'imprenditore e da quella del padre di lui avrebbe potuto valere almeno centomila euro. Anzi, il loro piano è stato bloccato ancor prima che potessero rendersi conto di avere per le mani una piccola fortuna.
Ferretti mentre descrive quelle tre drammatiche ore in cui è rimasto, assieme alla moglie ed alla figlia, in balìa dei rapinatori, non riesce a contenere l'angoscia e l'emozione. «È davvero una brutta storia - dice - ci siamo trovati all'improvviso davanti tre persone incappucciate. Proprio come si vede nei film».
Ferretti, innanzitutto come state?
«Stiamo abbastanza bene, a parte lo shock. Per fortuna è andata bene dopo tre ore in balìa di sconosciuti. Ma due sono ancora liberi...»
Un incubo durato tre ore... Ha mai temuto che le vostre vite fossero in pericolo?
«In realtà non sapevo cosa pensare. Uno dei rapinatori faceva la parte del buono, un altro del cattivo. Uno continuava a dire "ti uccido, ti sparo un colpo in testa", mentre il complice ci diceva di stare tranquilli, che non ci sarebbe accaduto nulla».