Villa Rosa, tetto da rifare a nove mesi dal brindisi
Trent'anni di lavori e intoppi burocratici, 46 milioni di euro il prezzo chiavi in mano ma alla fine il nuovo ospedale riabilitativo Villa Rosa ha finalmente visto la luce ed è pronto a diventare un punto di riferimento a livello europeo. La struttura di via Spolverine è stata inaugurata la scorsa estate e, dunque, almeno sulla carta è nuova di zecca. Peccato, però, che le lungaggini della gestazione hanno lasciato il segno. Dopo il vernissage di luglio, la Provincia è ora costretta a correre ai ripari per la manutenzione urgente della copertura
Trent'anni di lavori e intoppi burocratici, 46 milioni di euro il prezzo chiavi in mano ma alla fine il nuovo ospedale riabilitativo Villa Rosa ha finalmente visto la luce ed è pronto a diventare un punto di riferimento a livello europeo.
La struttura di via Spolverine è stata inaugurata la scorsa estate e, dunque, almeno sulla carta è nuova di zecca. Peccato, però, che le lungaggini della gestazione hanno lasciato il segno. Dopo il vernissage di luglio, la Provincia è ora costretta a correre ai ripari per la manutenzione urgente della copertura. Trattandosi di un ospedale, d'altro canto, non si può certo perdere altro tempo prezioso. Quindi avanti con un'ulteriore spesa di 100 mila euro (che, per tacitare eventuali delatori, sarà a carico dell'impresa che ha costruito il nosocomio) per tamponare le falle nel tetto ed evitare infiltrazioni di acqua.
L'intervento può far sorridere, visto che il taglio del nastro non ha ancora festeggiato il primo compleanno, ma, ricordiamo, l'iter che ha portato alla sua realizzazione è stato lungo e complesso. La storia del nuovo Villa Rosa, quello sorto in città, parte infatti dal 1984 quando Pergine la chiese con forza sostenuta dal mondo medico trentino. Le insistenze hanno prodotto un progetto, datato 1988, affidato alla società Sai Tre. La burocrazia, poi, ci ha messo del suo e il primo colpo di piccone è arrivato solo nel 1999. Da qui in avanti si sono alternate date di avvio dell'attività, continuamente rimandate fino all'estate 2013.
Adesso che tutto sembrava in regola per decollare verso l'eccellenza continentale, ecco che le tartine dell'inaugurazione rischiano di tornare a galla. La Provincia ha infatti ordinato la sostituzione del manto di copertura conferendo l'incarico di coordinatore della sicurezza in fase di progettazione ed esecuzione delle opere all'ing. Marco Moser di Povo. E sarà solo questo l'assegno (da 6.344 euro) che staccherà piazza Dante.
Il deterioramento del tetto, che rientra nel primo lotto di lavori partiti a inizio anni Novanta, è dunque da imputare al tempo. Alcune parti del tetto, non a caso, risultano danneggiate e vanno sostituite. L'intervento, trattandosi di una struttura sanitaria, riveste carattere d'urgenza con tutto quello che ne deriva in termini di velocità di operazione. Il professionista incaricato avrà tempo per consegnare i progetti solo fino al 30 aprile e i lavori di rifacimento veri e propri partiranno a inizio maggio per terminare entro il 31 luglio prossimo. Insomma, dopo anni e anni spesi per trasferire Villa Rosa dal colle in periferia al centro di Pergine, adesso si corre per davvero dato che, nel frattempo, la struttura è diventata operativa ospitando personale e, soprattutto, pazienti.