Centro massaggi «particolari», un arresto a Pergine
È finita in carcere la quarantenne cinese che, assieme al marito (denunciato a piede libero), gestiva un centro massaggi a Pergine: la donna è accusata di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Secondo gli inquirenti, le quattro ragazze al lavoro nel centro proponeva come extra anche attenzioni particolari sull'inguine dei clienti.
È finita in carcere la quarantenne cinese che, assieme al marito (denunciato a piede libero), gestiva un centro massaggi a Pergine, nel centro commerciale Ponte Regio: la donna è accusata di induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.
Gli agenti della squadra mobile della questura di Trento, dopo mesi di delicate indagini svolte con la preziosa collaborazione della polizia locale dell'Alta Valsugana, hanno raccolto elementi per ritenere che nel centro massaggi, a richiesta dei clienti le quattro ragazze al lavoro (tutte di età compresa tra i 20 ed i 30 anni) si producessero con le loro sapienti mani in attenzioni particolari sull'inguine dei clienti.
Prestazioni che secondo, quanto è emerso dall'indagine, costavano ai clienti tra i 60 ed i 100 euro: le ragazze accoglievano fino ad una decina di clienti al giorno, per un giro d'affari minimo di 2.400 euro a giornata. Soldi che finivano interamente alla donna ed al marito, che a fine mese le pagavano con uno stipendio di parecchio inferiore ai 1.000 euro.
Una trentina i clienti identificati e sentiti dalla polizia: delle più svariate fasce d'età e professione: dallo studente ventenne al pensionato 65enne.