Pergine, cervello vegetale
Un «cervello» vegetale ricco di fiori, piante e arredi in porfido, ma anche un’opportunità di nuovo inserimento lavorativo e piena valorizzazione del parco «Tre Castagni» a Pergine.
È stato l’assessore e vicepresidente provinciale Alessandro Olivi a tenere a battesimo, nella fresca cornice del parco perginese, il nuovo «labirinto vegetale» vera metafora della mente umana e della storia dell’ex ospedale psichiatrico, nel cui compendio si estende ora l’area verde dei «Tre Castagni».
L’opera vegetale, una struttura circolare del diametro di circa 50 metri che richiama forme e caratteristiche del cervello e della mente umana (è stata individuata la zona del tatto, del gusto, della vista, dell’olfatto e della conoscenza umana), è stata avviata nel marzo 2014 e i lavori si sono conclusi lo scorso mese di giugno con la messa a dimora delle ultime piante e fiori.
Un intervento nato da un’idea che risale alla precedente amministrazione e concretizzato dalla sinergia tra il servizio provinciale per il sostegno occupazionale e la valorizzazione ambientale, guidato dal dirigente Innocenzo Coppola, e il Comune di Pergine , con l’apporto dell’esperto di giardini e aree verdi Luigi Pedrotti.
Il tutto per un importo complessivo di 201mila euro, di cui 117mila euro per la mano d’opera garantita dei lavoratori socialmente deboli o in mobilità del «Progettone», che dal 2000 garantisce anche la cura e la manutenzione del parco.
«Il labirinto vegetale è un passo importante verso il completamento e la piena valorizzazione del parco Tre Castagni dopo aver già realizzato l’area sommitale per le feste, quella destinata al roseto, alle ortensie e al futuro “blocco servizi” - ha spiegato il sindaco Roberto Oss Emer - il nostro parco cittadino è destinato a diventare un vero e proprio giardino botanico, sull’esempio dei Giardini di Castel Trauttmansdorff a Merano, a servizio di tutta la comunità, e al fine di garantire salute, benessere e vera socializzazione».
Il labirinto vegetale è arricchito anche da una preziosa pavimentazione in lastre di porfido, da una fontana in pietra, una piastra cromatica che ricorda l’occhio umano e delle piastre in porfido che ripercorrono le date più significative della storia dell’ex ospedale psichiatrico di Pergine.
«Un manufatto di grande qualità e abilità creativa che testimonia l’impegno e il valore dei soggetti impegnati nel “Progettone” - ha ricordato Olivi -: in soli 5 anni il progetto è raddoppiato, dando lavoro in Trentino oggi a 1.600 persone e creando un vero sistema di solidarietà e inserimento socio-lavorativo. Questo parco testimonia la volontà di recupero e tutela ambientale e paesaggistica avviata in Alta Valsugana, testimoniata anche dall’avvio del primo Piano territoriale di comunità».
«Alcuni interventi vanno sicuramente avviati con il recupero di importanti compendi (come gli ex Artigianelli e il vecchio ospedale Villa Rosa) - ha concluso l’assessore -, ma si devono superate vecchie logiche che vedono la Valsugana solo come terra di transito del traffico pesante in arrivo dal Veneto: mobilità e sviluppo sostenibile vanno in altre direzioni».