Ladri scatenati nella notte a Pergine Sette colpi: forzate porte e finestre
Sette colpi di fila: forzate porte e finestre
Uno «strike»: viene in aiuto la terminologia del bowling e il lancio che atterra tutti i birilli per definire la serie di colpi messa a segno ieri notte a Pergine, tra le due e le cinque. Sette gli esercizi commerciali visitati alle due propaggini della città, da via al Ponte fino a via al Lago, da almeno un ladro, forse spalleggiato da uno o più complici.
La serie è impressionante e ricorda quanto accaduto a Caldonazzo nella notte tra il 27 e il 28 gennaio. Difficile ricostruire con ordine le «visite», ma pare che i ladri abbiano iniziato il lavoro sporco dalla Macelleria Eccher, al centro commerciale Ponte Regio.
«Sono entrati verso le due di notte - racconta uno dei titolari - perché è scattato l’allarme: hanno forzato il vetro della porta d’ingresso, sollevandolo e infilandosi da lì. È stata questione di un minuto: l’individuo che la telecamera interna ha ripreso si è diretto subito alla cassa e ha portato via il cassetto. Segno che era già venuito in negozio a fare un sopralluogo». Bottino magro, di 150 euro circa, ma il vetro dovrà essere sostituito e il titolare ipotizza 5-6.000 euro di danni.
Mentre i carabinieri correvano alla macelleria, però, i malviventi si mettevano all’opera alla vicina Pasticceria Linda, sull’altro lato dello stesso centro commerciale: forzata la porta, anche qui è stato portato via il cassetto dei soldi col fondo cassa. «L’allarme è suonato alle 3 meno 5 - racconta la titolare - i carabinieri sono arrivati e hanno trovato la porta aperta. Quello che hanno portato via è poca cosa, ma non si sta più tranquilli».
Più o meno alla stessa ora, ma non è possibile capire se prima o dopo le visite al Ponte Regio, ad essere forzata è stata anche la porta d’ingresso del ristorante pizzeria «Al Ponte» gestito dalla famiglia Singh: «Hanno portato via circa 150 euro, sicuramente dopo le 2 perché fino a quell’ora i dipendenti (che dormono sopra il locale) sono svegli. L’anno scorso, sempre in febbraio, erano entrati e ci avevano portato via soldi e computer. Ora metteremo allarme e telecamere».
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La quarta sosta è stata l’edicola Arenella, alla stazione dei treni, attorno alle 3.30: in questo caso il ladro si è infilato dalla finestrella che dà sui binari, che era chiusa ma evidentemente non inviolabile.
«Ci ha messo 30 secondi - dice l’edicolante, che ha consegnato il filmato ai carabinieri -: è entrato dalla finestra, ha saltato il bancone, preso i soldi e uscito da dove era arrivato. Ha portato via il fondo cassa, un cassettino pieno di monete, anche piuttosto pesante». Un particolare che fa propendere per complici all’esterno, che raccoglievano via via il bottino fatto soprattutto di monete.
Il raid è poi proseguito oltre la rotatoria di Pergine centro. Prima tappa, l’Hotel Turismo, dove però l’incursione si è conclusa senza danni: «È entrato dalla porta che dà sul giardino - spiega la proprietaria - ma è scattato subito l’allarme e l’uomo, che aveva un piccone, è scappato. Erano le 4.02».
Tra le 3 e le 4 c’è stata anche la visita al bar Cuba, gestito da una ragazza cinese: «Hanno forzato la porta e portato via la cassa: c’erano alcune centinaia di euro, poi se ne sono liberati vicino alla ferrovia. La cassa me l’ha restituita stamane un vicino e ci ho ritrovato anche una banconota. Hanno portato via solo monete e tagli piccoli».
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Gli scassinatori hanno provato anche ad entrare al ristorante la Rotonda, che sorge di fronte al Cuba, ma senza successo.
Ultimo colpo alla Ebli Edilizia srl di via Al Lago: e lì c’è mancato poco che il ladro venisse preso, come raccontiamo nell’articolo qui sotto. Ieri quasi tutti gli esercenti derubati erano convinti che il ladro o i ladri si fossero mossi lungo i binari e che avessero scelto apposta negozi dotati di allarmi, approfittando poi degli interventi dei carabinieri là dove i sistemi erano scattati per andare, intanto, a fare razzia altrove.
I filmati delle telecamere interne sono stati consegnati ai carabinieri della compagnia di Borgo Valsugana, che ieri hanno individuato due persone di origine straniera come possibili autori del raid di Pergine, di Levico e di Caldonazzo. Sequestrato anche un piccone, forse lo stesso usato per forzare porte e finestre. Non si escludono, nelle prossime ore, provvedimenti.
IL RACCONTO
C’è mancato poco che i carabinieri riuscissero a prendere almeno uno (se non l’unico) degli scassinatori all’opera ieri notte a Pergine. Ma non ce l’hanno fatta, nonostante un imponente schieramento di uomini lungo le strade della città.
E «l’uomo ragno», come un negoziante derubato ha soprannominato ieri mattina il ladro, è riuscito a squagliarsela.
È accaduto poco prima dell’alba e a raccontarlo è Stefano Ebli, contitolare della Ebli Edlizia srl di via Al Lago, che sorge dopo l’ex discoteca Number One, in una zona circondata da meleti.
«Alle 5.20 sono stato svegliato a casa dai carabinieri, che mi hanno chiesto di venire a Pergine perché era in atto un furto nella nostra filiale (la Ebli ha sede a Trento, ndr).
Quando sono arrivato, i militari mi hanno riferito che il ladro era ancora all’interno dell’azienda. Lo avevano visto entrare. Abbiamo aperto il cancello ma quando siamo entrati all’interno non c’era nessuno. Abbiamo seimila metri quadrati di piazzali, era ancora buio e c’è voluto un bel po’ per perlustrare tutto. Probabilmente, approfittando della notte e del momento, il ladro è riuscito a scappare dalla campagna mentre lo cercavamo in azienda».
A nulla dunque sono servite le quattro pattuglie schierate prima dell’alba lungo gli accessi di Pergine per tentare di bloccare la fuga del malvivente che ormai imperversava da oltre tre ore nei negozi e nei pubblici esercizi cittadini. Ma i controlli effettuati ieri pare abbiano dato migliori risultati, come scriviamo sopra.
«Le telecamere esterne hanno ripreso un uomo con un piccone - conclude Stefano Ebli -, strumento col quale ha spaccato la porta blindata che conduce agli uffici, protetti però da un’altra blindatura. Ma è subito scattato l’allarme e il ladro non ha potuto fare altro. In ogni caso, non lasciamo mai soldi in cassa e quindi non avrebbe potuto rubare denaro».
E ad altro, stando ai furti commessi nella notte di ieri, non era interessato.