Amnu, i sindaci rinviano la decisione sulle tariffe

di Daniele Ferrari

Chiavette elettroniche e calotte confermate per la raccolta degli imballaggi leggeri in Alta Valsugana, ma tariffe e tempistiche ancora da decidere.  Bocche cucite e scarne dichiarazioni, ieri pomeriggio, tra agli amministratori che hanno partecipato alla Conferenza dei sindaci convocata per parlare di Amnu Spa, l’azienda che gestisce la raccolta rifiuti e modalità della differenziata nei 15 comuni della Comunità Alta Valsugana Bersntol. 
 
Alla vigilia dell’incontro il presidente di Amnu Spa Alessandro Dolfi aveva dichiarato l’impossibilità di rinunciare al futuro sistema di raccolta  cassonetti con calotta da 30 litri, e relativa chiavetta personale, o al conferimento gratuito nel centro di raccolta Crm o Crz di viale dell’Industria. Un «deterrente» per ridurre la percentuale di rifiuti non idonei presenti nei cassonetti degli imballaggi leggeri (oggi a Pergine e in Alta Valsugana superiore al 35-40%, rispetto al 15-20% di Trento), consentendo ad Amnu Spa un risparmio di circa 130 mila euro. 
 
Calotta e chiave elettronica (da ritirare nei centri di raccolta entro il 15 ottobre) che sin qui hanno sollevato numerose proteste, sia sui social network,tramite i quali è stata avviata anche una petizione per chiedere la raccolta porta a porta dei materiali, sia attraverso le proteste di alcune forze politiche, come la sezione perginese del Patt o quella levicense di M5S, con una contestazione anche sui costi della modifica ai cassonetti, pari a 600mila euro per una fornitura quinquennale.
 
L’incontro di ieri tra i primi cittadini dell’ambito avrebbe chiarito insomma solo in parte le modalità di avvio e pagamento per il singolo utente del nuovo sistema di raccolta degli imballaggi leggeri. 
È probabile che sindaci e consiglio di amministrazione di Amnu Spa definiscano importi e tariffe future (anche per gli imballaggi leggeri) in una prossima riunione, dedicata alla definizione di costi e budget aziendali per il 2017.

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