Caritas, il cibo raccolto basta appena
Stimolare e sensibilizzare al tema della povertà, anche quella nascosta, ed aiutare in modo concreto la Caritas: sono questi gli obiettivi che si vogliono portare avanti a Pergine e in tutto il Trentino per la Giornata Diocesana della Carità (domenica 17 dicembre).
Purtroppo i numeri non tengono conto anche della povertà nascosta - spiega una volontaria del CedAs di Pergine - cioè di quei poveri che, per vari motivi primo fra tutti la vergogna, non si fanno aiutare e che sono difficili da intercettare. «Poi soprattutto per quanto riguarda il cibo, quello che raccogliamo è appena sufficiente per soddisfare le richieste che riceviamo, quindi è molto più che indispensabile questa sensibilizzazione alla città».
Se si considera poi che oltre il 65% di quanti si rivolgono alla Caritas perginese è privo di entrate personali, emerge ancora più chiaramente come questo servizio rimanga indispensabile nel tessuto cittadino, non solo per gli stranieri, in calo negli ultimi anni, ma anche per gli italiani, il cui numero rimane costante.
Ed è per questo che a Pergine già da qualche tempo si è cercato di sensibilizzare e rendere partecipi alla questione anche i bambini ed i ragazzi di catechesi: i volontari, in accordo con il parroco don Antonio, hanno fatto distribuire ai ragazzi una lista di prodotti alimentari a lunga conservazione che, nei giorni di catechesi, i ragazzi possono depositare presso l’atrio della Provvidenza, la struttura parrocchiale dove ha sede anche la Caritas Decanale.
Pasta, pasta per minestra, cous cous, riso, olio, farina bianca, zucchero, barattoli di fagioli, piselli o pomodori, tonno, latte a lunga conservazione, biscotti, marmellata, sono solo alcuni prodotti che è possibile raccogliere: andranno a formare i pacchi viveri che verranno poi distribuiti ai poveri che si rivolgono allo sportello di Pergine. In alternativa, tutti quanti possono contribuire a quest’iniziativa depositando la domenica i prodotti presso l’altare di S. Giuseppe, in chiesa parrocchiale.
La Caritas decanale di Pergine, che oggi ha sede presso la Provvidenza, in via Regensburger con orario d’apertura per la consegna di prodotti e materiale il mercoledì dalle 9 alle 10 e il giovedì dalle 14.30 alle 15.30, il martedì mattina, per un paio d’ore, si mette in ascolto della povertà del territorio: è questo il frutto di parecchi mesi di lavoro che ha visto impegnati i volontari, ancora nel 2016, a dare un profondo cambio di passo nell’approccio ai bisogni e alle situazioni di disagio del territorio.
Infatti, se prima il lavoro consisteva in una mera distribuzione di beni, che vedeva anche la presenza cronica di alcune persone nel corso degli anni e non permetteva alcuna relazione fra persone, dalla riapertura nell’estate scorsa lo sportello perginese si è trasformato in un CedAs, ossia un Centro d’Ascolto. Una realtà quindi che va incontro a chi è nel bisogno, ma che al contempo cerca anche di emancipare le persone con un percorso educativo che supera la logica prettamente assistenzialista del dare fine a se stesso. Un accompagnamento ed anche un re-indirizzamento verso altre forme assistenziali, sempre con l’obiettivo di portare chi è nel bisogno a riscattarsi.
Nel 2015, ultimo anno per cui sono disponibili delle statistiche, la Caritas perginese aveva ricevuto circa 1.200 richieste (in primis per vestiario e cibo), e si era assistito anche ad un calo delle persone aiutate: un dato però che, se confrontato con le statistiche degli anni precedenti, evidenzia come i poveri siano in calo, ma in generale la povertà nelle persone sia in preoccupante aumento.