Medici di base e di guardia, Pergine è una «zona carente»
Due medici di base e quattro per la guardia medica: questo, a Pergine, il personale sanitario mancante, che dovrebbe presto essere collocato dall’Azienda sanitaria in città. Il dato si evince dal bando che l’Azienda Sanitaria, il mese scorso, ha aperto per la ricerca di medici per l’assistenza primaria, ossia i medici di medicina generale da destinare alle cosiddette «zone carenti»: in tutta la provincia di Trento sono ben 14 i posti disponibili, di cui 2 a Pergine, che è l’unica città del bando in cui la disponibilità è doppia. Oltre a Pergine, «zone carenti» sono anche Martignano, Cavedine, Ala, Ledro, Borgo Valsugana, Mazzin di Fassa, Fai della Paganella, Mezzocorona, Lavis, Cles, Campodenno e Commezzadura.
Come anticipato da l’Adige il 23 dicembre anche nella terza città del Trentino, con il pensionamento del dottor Salvatore Spadaro, si è aperto un «buco» legislativo che ha fatto sì che gli assistiti del dottor Spadaro non siano stati in blocco trasferiti al sostituto, perché al momento dell’ultimo calcolo delle zone carenti (ottobre 2017) il medico non era ancora andato in pensione e risultava operativo. Il risultato è stato che tutti gli assistiti del dottor Spadaro hanno dovuto sparpagliarsi fra tutti i medici di medicina generale di Pergine (14, dei quali però solo la metà aveva disponibilità per nuovi pazienti). Con il nuovo bando quindi, ed entro l’estate, a Pergine dovrebbero arrivare ben due nuovi medici: attualmente, le tempistiche fanno presupporre che ci si trovi nella fase dell’elaborazione della graduatoria.
Il bando era aperto a medici per il trasferimento interno alla Provincia, da fuori Provincia e ai medici «inclusi nella graduatoria provinciale definitiva per la Medicina generale valida per l’anno 2018».
Nel territorio di Pergine sono invece ben 4 gli incarichi vacanti dei medici per la continuità assistenziale (la guardia medica). In tutta la Provincia, nei quattro ambiti territoriali, sono 55: 24 per l’ambito del Centro Nord (Mori, Folgaria, Rovereto, Trento), 9 per l’ambito Ovest (Cembra, Mezzolombardo, Fondo, Predaia, Pellizzano), 11 per l’ambito Centro Sud (Comano Terme, Borgo Chiese, Pinzolo, Riva del Garda) e 11 per l’ambito Est (Tonadico, Borgo, Pergine, Predazzo, Pozza di Fassa).
Le assegnazioni potranno avvenire per trasferimento per «i medici che siano titolari di incarico a tempo indeterminato per la continuità assistenziale nelle aziende, anche diverse, della regione che ha pubblicato gli incarichi vacanti o in aziende di altre regioni» oppure seguendo la graduatoria regionale valida per l’anno in corso. Quindi è consistente anche il numero di incarichi vacanti per i medici di continuità assistenziale. Una questione, questa, che da molto tempo fa discutere, perchè in varie zone del Trentino si è deciso di togliere questo servizio o di reintrodurlo solo durante il periodo turistico estivo: una scelta vista come un continuo depotenziamento della sanità trentina. In questo caso, grazie a questo bando, potranno trovare - si spera - collocazione definitiva 55 medici in tutto il Trentino per le varie guardie mediche che, come nel caso di quella di Pergine, devono coprire aree sempre più estese: la competenza va infatti dalla Vigolana alla Valle dei Mocheni, dall’Altopiano di Pinè a Civezzano e Fornace (con Levico coperta direttamente solo nel periodo di maggior afflusso turistico).