Nuove piste ciclabili, tre interrogazioni

di Daniele Ferrari

Tre nuovi tronconi di pista ciclo-pedonale a Pergine, che sollevano perplessità e domande sulla loro funzionalità e sicurezza. Sono tre le interrogazioni sulle nuove piste ciclabili realizzate nei mesi scorsi in viale Alpini, in viale Venezia e via Regensburger (i cantieri si stanno concludendo), in discussione nella seduta del consiglio consigliare perginese prevista per le 19 di mercoledì prossimo.
 
Un intervento complessivo di circa 520 mila euro (110 mila euro per il tratto tra via Canopi e la chiesa dei Francescani, 187 mila euro per la ciclabile di viale Venezia da piazza Gavazzi a via Al Lago, e 220 mila euro per marciapiede e ciclabile di via Regensburger), che ha completato e raccordato le ciclabili già esistente in alcune vie (viale Dante, via Montessori, via Bellini, via Dolomiti), ma che sta sollevando perplessità e reazioni contrarie da parte delle forze di minoranza. 
 
Se una prima interrogazione presentata a metà luglio dal gruppo consigliare del Pd riguarda il ripristino di parte dell’alberatura esistente lungo la ciclabile di viale Venezia (viste le importante funzioni svolte dal verde urbano per ombreggiatura, mitigazione del clima e vivibilità), ben più articolata appare l’interrogazione sottoscritta dai gruppi di opposizione Patt, Pd e Upt che chiede precise garanzie sia sulla sicurezza per pedoni e ciclisti nei nuovi «tronconi», sia le prospettive per il loro pieno utilizzo e raccordo con le nuove ciclopedonali realizzate o previste dalla provincia. 
 
«Nel tratto di pista ciclopedonale di Viale Venezia la protezione tra la carreggiata stradale e la ciclopedonale risulta a nostro avviso assai scadente - scrivono i consiglieri di Pd, Patt e Upt - la protezione è costituita da alcuni manufatti in acciaio corten posizionati in maniera rada (ogni 9 metri), e la linea di demarcazione tra strada e pista ciclabile non appare particolarmente visibile. Ciò può indurre il ciclista a scendere dalla ciclabile nella carreggiata o permettere agli automezzi di invadere la ciclabile». Nella stessa interrogazione si richiede inoltre se e quando si pensa di smantellare la ciclabile provvisoria di via al Lago, come si intende proseguire la ciclabile di viale Venezia verso il lago, e quale il raccordo con la zona dei Paludi e il futuro sottopasso del Rastel. 
 
Una terza interrogazione sulle nuove piste ciclabili di Pergine è stata depositata in questi ultimi giorni dal consigliere Enrico Mattivi della Lega Nord Trentino sottolineando, oltre alla scarsa sicurezza, la perdita di molti posti auto.
 
«I cantieri per le ciclabili di viale Venezia e via Regensburger non sono ancora terminati, anche se stanno rispettando il cronoprogramma inziale - spiega il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer - risponderò in modo puntuale in consiglio ai quesiti sollevati dalle interrogazioni, ma a lavori conclusi la sicurezza di pedoni e ciclisti sarà completa. La ditta che sta lavorando in viale Venezia ha dovuto attendere che la rete per la fibra ottica venisse meglio sistemata ed interrata, ma ora i lavori possono continuare. Quanto ai posti auto, la creazione del nuovo parcheggio nei pressi del centro intermodale di viale Dante (in questi giorni sono iniziati i lavori) garantirà oltre 100 posti auto in più».

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