Alta Valsugana, in un anno uccisi 42 cinghiali
Abbattuti tutti i capi di ungulati assegnati, catturati ben 42 cinghiali, ma anche rinvenuti morti 11 animali a causa di investimenti stradali. Questi i dati più significativi dell’attività venatoria svolta nel 2018 dai 120 soci della riserva comunale dei cacciatori di Pergine (un solo nuovo ingresso nel 2018), che venerdì 8 febbraio, alle 20, terranno la loro assemblea annuale nella sala del centro servizi di viale dell’Industria.
Un appuntamento atteso per i cacciatori perginesi dove il rettore Giuliano Andreatta presenterà la sua relazione annuale, prima dell’approvazione del bilancio consuntivo e preventivo da parte del segretario Gerardo Lazzeri.
«Una stagione venatoria positiva, dove non si sono registrati incidenti o particolari infrazioni - spiega il rettore Andreatta -; tutti i capi di ungulati assegnati alla sezione sono stati abbattuti in modo regolare con la cattura di 44 caprioli (35 maschi e 9 femmine), un camoscio yearling (superiore all’anno di età) e due cervi maschi adulti e tre più piccoli».
Da parte dei cacciatori della sezione di Pergine è inoltre continuata l’attività di selezione e cattura dei cinghiali, specie faunistica non autoctona e tale da arrecare gravi danni a colture e sottobosco.
«Nell’ultimo anno sono stati abbattuti ben 42 cinghiali (10 in più del 2017 e 26 in più del 2016) segno che questa specie faunistica si sta sempre più diffondendo sul territorio - conferma Giuliano Andreatta -: se due terzi sono stati catturarti sulle pendici della Marzola e a destra della statale 47 della Valsugana, un terzo (14 esemplari) sono stati abbattuti nella nuova zona assegnata alla nostra sezione alle pendici della Panarotta e in località Compet (erano stati 7 nel 2017). In genere si tratta di esemplari adulti (tre i capi da oltre 108 kg e tanti sopra i 70 kg), il che dimostra il radicamento e la crescita del cinghiale in Alta Valsugana, con possibili rischi per agricoltura, alpeggio e silvicoltura».