Nei supermercati forte aumento della spesa per alcolici
Piazza Santa Maria, a Civezzano, con il sole che risplende, e pure riscalda l’aria in questo aprile siccitoso. Vi giungiamo sabato a mezza mattinata in questo tempo di «Covid-19».
Incrociamo il parroco don Angelo, con il quale ci intratteniamo per uno scambio di vedute sulle responsabilità dell’uomo sugli attuali eventi, peraltro più volte evidenziate dal prete nei videomessaggi Quaresimali. «Comunque, cancellate le celebrazioni, forse le chiese si potevano lasciare aperte a singole visite, per Fede, ma pure per apprezzarne i monumenti» osserva don Angelo.
La filiale della Cassa rurale è chiusa ormai da tempo - e non centra affatto il Coronavirus, piuttosto, come già analizzato dai vertici del Credito cooperativo, vi sarebbe intervenuta la riorganizzazione e ottimizzazione dei servizi. Poco di lato, bar Stella chiuso come, del resto, il Posta in via Roma e il pub-pizzeria il Randagio in località Sille, che aveva appena inaugurato il nuovo servizio.
E, più a valle, sulla Supervalsugana semideserta, stessa sorte per il bar Alla Mochena. Tornando in piazza Santa Maria, a funzionare è l’edicola e tabacchi Bampi.
«Senza mascherina non si entra - ci dice un abitante che ritorna sui suoi passi a recuperare in automobile il dispositivo dimenticato. Sempre in piazza, pure la farmacia “Dottor Betti” dove, oltre a medicinali e dispositivi antivirus, si dispensano atteggiamenti e parole in soccorso psicologico.
A proposito di Cooperazione, poco sopra la piazza, la sede di Civezzano della Famiglia cooperativa Perginese, sta facendo faville. Quello che si potrebbe dire brutalmente, morte tua, vita mia .
«Al Sait (fornitore ufficiale delle Famiglie cooperative, ndr) staranno facendo salti di gioia», azzarda qualcuno. Fuori, cinque-sei acquirenti, tutti con mascherina su bocca e naso, in attesa del proprio turno d’entrata, regolato dai vigilantes. Tempi d’attesa non certo proibitivi (solitamente dai 5 ai 10 minuti), ma non invitano alla socializzazione che rasenta lo zero. Tutti presi dai propri pensieri, dal loro intimo depresso e oppresso da questo virus che, a dispetto della mascherina indossata, non nasconde certo l’umore da impotenza, da sconfitta.
All’interno del negozio, pochi clienti per volta, ma ritmo frenetico per i quattro addetti. Fra questi, gentile e disponibile fra un conto di cassa, una risposta e un chiarimento, il gerente direttore Daniele Fronza . Chiediamo conto della mole di lavoro in conseguenza all’obbligo di fare la spesa alimentare nei punti vendita più vicini all’abitazione e, comunque, nel proprio paese o comune.
«Dall’inizio del mese di marzo le nostre vendite sono quasi raddoppiate, con le consegne che ci supportano in maniera puntuale» ci dice il direttore. Anche se, ammette che in certi momenti qualche prodotto che va per la maggiore viene temporaneamente a mancare sugli scaffali. Come, è il caso del lievito, che proprio mentre stiamo parlando, è momentaneamente terminato.
Comunque, alla Coop di Civezzano, tutti i prodotti hanno pressoché raddoppiato le richieste. Con punte di picco riservate soprattutto alle farine da pasta e da dolci - con il lievito, appunto - ma pure l’alcool che, in questi tempi da Coronavirus, rappresenta una sorta di disinfettante e sanificante «fai da te».
E il reparto della frutta e verdura è sempre in movimento, come, del resto, il banco della carne. «Mentre la birra si vende a casse» aggiunge Daniele Fronza. E, a «farne le spese» saranno i due supermercati al centro commerciale Europa, dove in tempi di normalità si rifornivano parecchi Civezzanesi.
Vendite da musica rock anche alla filiale della Perginese nella frazione alta, Sant’Agnese, dove Donatella Casagrande tiene aperto l’esercizio al mattino, dal lunedì al sabato. Accanto al lievito di birra, anche qui, ci viene confermato, a andare per la maggiore sono le farine e pure l’alcool. «Comunque, cerchiamo di soddisfare le richieste e ogni esigenza dei clienti, con le vendite che paiono più che raddoppiate rispetto ai precedenti periodi senza restrizioni sugli spostamenti» afferma Donatella.
Musica che non cambia, pure allo storico negozio Conad, nella frazione di Torchio, dove il titolare Roberto Dematté opera senza sosta al fianco della moglie Manuela. Anche loro testimoniano del «raddoppio» delle vendite, in quello che dai clienti affezionati viene definito il gotha dei prodotti alimentari. «In questo periodo stiamo facendo il possibile per assecondare le tante richieste. Anche con la consegna a domicilio che, per la nostra zona, cerchiamo di mantenere, come sempre abbiamo assicurato, a titolo gratuito». Così i gerenti di Torchio che, in favore di qualcuno timoroso di entrare in negozio in vicinanza con altre persone, concedono la spesa anche fuori orario. E, tornando a Civezzano centro, per gli acquisti di frutta e verdura, alcuni consumatori dicono di preferire il negozio di via Milana, gestito da Lucia Nadalini, «dove si trova la prima qualità e tutto è doc».