La Banda è in buona salute ma servono più giovani leve

Una «istituzione culturale» che risulta «utile» alla vita sociale e collettiva dei perginesi: questa la fotografia, in poche parole, della Banda Sociale di Pergine tracciata dal suo presidente, Franco Oss Noser, nel corso dell'assemblea sociale, svoltasi al teatro comunale lunedì sera: un luogo scelto sia per garantire il necessario distanziamento ai soci, ma anche perché emblema, cuore dell'attività culturale cittadina cui partecipa proprio la Banda Sociale, diretta dal maestro Claudio Dorigato.

Non previsto ma simbolico questo ritrovo dei bandisti, nella stessa serata in cui l'ordinanza firmata dal presidente Maurizio Fugatti ha imposto lo stop alle prove, agli spettacoli ed ai concerti: un ultimo incontro complessivo per un arrivederci a non meno di un mese di distanza (pandemia permettendo), con anche il primo concerto della settima stagione di musica bandistica, previsto per sabato 31 ottobre, annullato sempre a causa delle restrizioni recentemente introdotte.

L'assemblea si è aperta con la parte straordinaria, per l'approvazione del nuovo statuto conforme alla nuova normativa sul Terzo Settore, per passare poi alla parte ordinaria, con le relazioni ed anche l'elezione del nuovo consiglio direttivo.
Il presidente uscente Franco Oss Noser ha ricordato le attività del triennio appena concluso (il suo secondo mandato), composto da attività concertistica istituzionale, le stagioni dei concerti di musica bandistica, il festival "A tutta Banda" (il più longevo festival regionale per gruppi giovanili, con i suoi 26 anni, ma con la 26° edizione annullata per la pandemia) e le trasferte, fra cui la prestigiosa uscita in Ungheria, nel 2018. «Questa attività - ha ricordato Oss Noser- è incorniciata da una visione assai precisa, ma sempre in divenire, dettata dall'impegno in primo luogo ad onorare la nostra tradizione di presenza attiva nei momenti significativamente importanti della nostra città e, dall'altro lato, ad operare perché la nostra piccola istituzione interpreti modernamente il suo essere istituzione culturale non solo con l'insegnamento della musica, ma anche per far conoscere musica nuova e mettere in mostra esperienze significative in questo ambito».

L'assessore alla cultura, Morgan Betti, nel suo indirizzo di saluto ha assicurato presenza e vicinanza fattiva con l'associazione, mentre il presidente della Federazione dei corpi bandistici, Renzo Braus, ha rimarcato il ruolo sociale della banda, pur in questo momento difficile.
Gabriella Valcanover, referente uscente per i corsi ed il gruppo giovanile, ha invece tracciato la sintesi dell'attività che però vede venir mancare i giovani: «Tre anni fa registravamo quaranta iscritti ai corsi musicali da noi organizzati, ma per l'anno 2020-2021 registriamo solo 21 iscritti. Una delle motivazioni della riduzione è la conclusione dei percorsi al sesto o ottavo anno di molti allievi. A parità di allievi che terminano il percorso non ci sono altrettanti iscritti». Il gruppo giovanile della banda può contare comunque su 25 elementi ed un ricco calendario di iniziative per attrarre giovani leve, anche all'interno delle scuole.

Il bilancio 2019, così come esposto dal cassiere Gino Froner, vede un avanzo positivo di 9.134,06 euro.
Infine è stato eletto il nuovo direttivo da parte dei 42 bandisti presenti (le cariche verranno decise nella prima riunione utile): il più votato è stato Renato Paoli con 34 voti, poi Franco Oss Noser con 32, Umberto Malossini (vicepresidente uscente) con 29, Gabriella Valcanover con 28, Dante Riccamboni e Martina Dallafion con 27, Filippo Ballerin con 26. Non entrano in direttivo, ma avevano dato la disponibilità a candidare, Francesca Nardin (23 voti), Beatrice Fabian (19 voti) e Samuele Fabian (11 voti).

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