Focolaio Covid alla Rsa di via Marconi, intanto si prosegue con i vaccini
Un nuovo focolaio di Covid 19 nelle strutture protette per anziani (Rsa) di Pergine. Dopo i numerosi contagi avuti tra marzo e aprile nella Rsa di via Pive, al centro del contagio sarebbero ora personale e anziani ospiti della Rsa di via Marconi sempre gestita dall’Apsp Santo Spirito - Fondazione Montel.
La notizia, per ora non confermata dall’ente gestore ma della quale ha parlato martedì il dirigente dell'Azienda Sanitaria nprovinciale Pierpaolo benetollo in conferenza stampa, è stata evidenziata sia dal recente trasferimento di qualche ospite anziano nella Rsa Covid di Volano, sia da una notizia sui social dello stesso sindaco Roberto Oss Emer che evidenziava come alla data di lunedì 4 gennaio i casi positivi a Pergine erano in leggero aumento con 153 tamponi positivi (pari al 0,71% della popolazione residente). «Stiamo seguendo tutte le indicazioni della task-force provinciale - spiegava ieri in un breve messaggio il presidente Diego Pintarelli - ieri sono stati eseguiti una serie di tamponi a ospiti e personale, abbiamo avuto una giornata un po’ movimentata». Difficile quindi capire per ora la reale portata del focolaio (che pare coinvolgere per ora 10-15 ospiti e parecchi dipendenti) in una struttura rimasta sino ad ora immune da qualsiasi contagio e covid-free.
Posizione ribadita anche ad inizio dicembre dai vertici dell’Apsp perginese, che a fronte di un’interrogazione del consigliere provinciale Filippo Degasperi, avevano ribadito come era stato prontamente intercettato, e posto in isolamento, un ospite positivo giunto da altra Rsa (Tione). «In un momento in cui l’80% delle Rsa trentine ha dei casi positivi interni - spiegava il presidente Pintarelli - la nostra Apsp perginese si è dimostrata attenta e preparata ad evitare ogni possibile contagio o ulteriore diffusione, appare tuttavia difficile indagare sullo sviluppo dei vari focolai sul territorio provinciale».
Nelle Rsa di Pergine continua comunque la somministrazione del vaccino, dopo la consegna di 33 flaconi del vaccino Pfizer anti Covid 19 pari a 198 dosi. Secondo i dati forniti dall’Apsp ben 135 operatori socio-sanitari hanno dato la loro adesione (pari al 58% dei soggetti coinvolti), accanto a 117 ospiti (il 73%) che hanno espresso, anche attraverso i loro famigliari una prima pre-adesione (12 le risposte negative e 30 casi in attesa di risposta definitiva).
Una rincorsa verso il vaccino che potrebbe però ora scontrarsi con l’emersione di un nuovo focolaio dell’invisibile e altamente contagioso virus Sar-Covid 19.