Rogo di Costasavina, la vigilessa Kaltenhauser con un gesto eroico ha salvato la vita di tante persone che dormivano fra le fiamme
E’ stata l’agente della Polizia Locale, che passava rincasando dopo il servizio, ad avvistare le fiamme sul tetto: ha dato l’allarme, poi ha suonato i campanelli e battuto sulle porte finché tutti sono usciti salvi
PERGINE. Sono in corso le indagini da parte dei periti per capire l'origine delle fiamme che hanno avvolto le abitazioni nel nucleo storico di Costasavina. Quasi certamente l'incendio non è scaturito da una canna fumaria malfunzionante, perché nella casa da dove si è sviluppato il rogo non sono presenti stufe o fornelli a legna.
«Nella casa di fronte è installata una videocamera - spiega il comandante dei vigili del fuoco di Pergine, Claudio Casagrande - e le immagini sono già state girate ai periti che stanno cercando di ricostruire quanto accaduto. Le prime fiamme sono visibili verso le 2.40».
Ma a parte le indagini, è stata fondamentale la prontezza della agente della Polizia Locale Elisa Kaltenhauser, la prima a dare l'allarme, (con lei si è congratulato anche il comandante della polizia locale dell'Alta Valsugana, Fabio Sebastiano Germanà Ballarino): basta osservare le foto dello scenario che i vigili del fuoco si sono trovati davanti appena arrivati a Costasavina: «Dalle finestre del tetto - prosegue Casagrande- uscivano fiamme di 4 metri. All'agente di polizia locale va assolutamente riconosciuto di aver salvato delle vite, e per questo ho sentito anche il sindaco perché le sia riconosciuto un encomio, anche simbolico. Senza di lei sicuramente le fiamme avrebbero causato delle vittime».
Kaltenhauser – che rientrava a casa da un turno di servizio – appena si è accorta del fumo ha dato l’allarme al telefono, poi si è precipitata a suonare i campanelli delle case svegliando gli occupanti, ed ha continuato a gridare e battere i pugni sui portoni, aiutando poi la gente ad uscire di casa e a mettersi in sicurezza quando sono arrivate le squadre dei pompieri,
L'arrivo massiccio di vigili del fuoco da Pergine e dagli altri corpi vicini, con un gran gioco di squadra, hanno poi fatto il resto: «Fortunatamente siamo riusciti a contenere le fiamme - conclude il comandante - e le coperture delle altre due case, per quanto intaccate dalle fiamme, potrebbero essere sistemate in breve tempo. Due famiglie potrebbero anche far rientro nelle case fra qualche giorno. Diverso il discorso, purtroppo, per la casa da cui è partito l'incendio, ma c'è la volontà da parte dei residenti di darsi subito da fare per sistemare al meglio una copertura provvisoria».
Elisa Kaltenhauser invece già ieri pomeriggio ha ripreso servizio di pattuglia nel corpo di polizia locale dell'Alta Valsugana, nonostante la nottata tutt'altro che tranquilla. Come ha raccontato anche al suo comandante, Fabio Sebastiano Germanà Ballarino, una volta arrivata a Costasavina poco prima delle 3, una volta smontato il turno notturno di pattuglia, ha notato un bagliore rosso provenire dal sottotetto della casa poi andato distrutto: inizialmente non ha realizzato esattamente di cosa si trattasse, poi invece ha notato il fumo, e per questo si è precipitata a svegliare gli abitanti delle case suonando i campanelli, urlando. Un gesto provvidenziale, che ha salvato la vita a tutti, in quanto gli appartamenti iniziavano già ad essere invasi dal fumo. L'ultima persona ad essere portata fuori, in salvo, è stato un anziano, scortato dal comandante Claudio Casagrande.
A tutti i soccorritori è andato il plauso anche del sindaco di Pergine Roberto Oss Emer, accorso nella notte a Costasavina e testimone della grande prova di generosità e impegno comune da parte di tutti.