Prende a pugni la moglie incinta davanti ai figli piccoli, arrestato dai carabinieri di Pergine
Risolutivo è stato l'intervento dei carabinieri di Pergine, avvisati dalla Centrale operativa di Borgo che una donna era stata picchiata sula pubblica via. I militari, subito accorsi sul posto, hanno trovato la donna agitata e con un occhio gonfio
TRENTO. È stato arrestato e successivamente liberato con l'obbligo di stare alla larga dalla consorte e dai figli, un cittadino dell'Est Europa che domenica ha alzato la mani sulla moglie. Il fatto è particolarmente odioso perché è stato commesso ai danni di una donna in stato di gravidanza e in presenza dei due figli minorenni della coppia. Per fortuna la moglie è riuscita a scendere dall'auto mentre il marito violento si allontanava in macchina.
Puntuale, dopo un consulto tra carabinieri e procura della Repubblica, è scattata la procedura di Codice Rosso con l'allontanamento del coniuge violento a tutela delle vittime così da evitare possibili, ulteriori violenze. Il fatto è accaduto domenica scorsa, nel pomeriggio. Non è chiaro cosa abbia innescato il litigio mentre marito e moglie e due figli piccoli si trovavano in auto. Di certo la discussione dai toni accesi è degenerata in colluttazione, con il marito che ha assestato un pugno in faccia alla consorte pur sapendo che la donna è al sesto mese di gravidanza.
Risolutivo è stato l'intervento dei carabinieri di Pergine Valsugana, avvisati dalla Centrale operativa di Borgo che una donna era stata picchiata sula pubblica via. I militari, subito accorsi sul posto, hanno trovato la donna agitata e con un occhio gonfio. La poveretta confermava di essere stata colpita dal marito con un pugno in faccia durante una discussione esplosa in macchina, alla presenza anche di due figli piccoli. La donna era riuscita a fuggire dall'auto per chiedere aiuto ad alcuni passanti, mentre il marito si allontanava con i due figli a bordo. I carabinieri di Pergine hanno intercettato l'uomo poco dopo e l'hanno arrestato.
Su disposizione della Procura di Trento, il marito manesco è stato portato in carcere a Spini di Gardolo. Nei giorni scorsi c'è stata la convalida dell'arresto. Nel corso dell'interrogatorio l'indagato, difeso dall'avvocato Stefano Pedrini non avrebbe negato di aver assestato un pugno alla moglie al culmine di un litigio, ma avrebbe sottolineato che si è trattato di un fatto, pur molto grave, ma isolato. Questo è un aspetto rilevante da un punto di vista giudiziario: in caso di condotte ripetute si potrebbe configurare il reato di maltrattamenti in famiglia, mentre il singolo episodio si potrebbe tradurre in un'accusa di lesioni.
L'arresto è stato convalidato dal giudice Claudia Miori. La procura aveva chiesto la custodia cautelare in carcere, ma il giudice, recependo le istanze della difesa, ha disposto l'allontanamento del marito da casa e i divieto di avvicinamento dello stesso alla casa dove vive la famiglia. L'avvocato difensore è, necessariamente, di poche parole: «Il caso è delicato. Non posso dir nulla se non che stiamo lavorando ad una eventuale ricomposizione, nell'interesse di tutta la famiglia e in particolare dei figli».