RIVA - Una gabella medioevale, un anacronistico balzello «che deturpa l'immagine turistica di un luogo storicamente legato all'ospitalità di alto livello come Riva del Garda». Questa è, secondo il consigliere comunale della Lega Nord Francesco Bacchin , la voce «coperto» che ognuno di noi, autoctoni o turisti, trovano tra nel conto finale quando decidono di andare al ristorante. E proprio perché «gabella medioevale», «questo anacronistico balzello va eliminato» una volta per tutte.

A chiederlo è appunto il rappresentante consiliare del Carroccio che proprio ieri mattina ha presentato una mozione da portare in discussione in consiglio comunale affinché, si legge nel dispositivo finale, «sindaco e giunta intervengano in tal senso presso l'Associazione dei Ristoratori». «Il servizio di ristorazione - scrive Bacchin - rappresenta una risorsa fondamentale per la nostra comunità. Ma purtroppo, anche in piena stagione turistica, spesso si verificano numerose lamentele legate alla presenza di voci aggiunte nel conto finale quali appunto "coperto" e "servizio".

Voci che spesso non sono nemmeno riconoscibili nei listini dei vari locali e che diventano vere e proprie trappole per turisti, soprattutto stranieri, che pur consumando per esempio un primo e una bibita, si ritrovano a pagare come minimo tre voci anziché due. Non esiste nessuna legge che imponga questa tassa sul cibo ma si tratta - prosegue Bacchin - di una prassi consolidata solo in Italia, detestata e mai come ora, in un periodo di crisi, non tollerata da chi ancora si concede di mangiare al ristorante. Basta con questa gabella medioevale nata quando molte persone usufruivano delle locande per consumare il proprio cibo e l'oste, non potendo vendere il suo cibo, faceva pagare per il posto coperto e spesso per l'utilizzo di posate e piatto».