Menegatti, il campione torbolano del surf trovato morto a Tenerife

di Davide Pivetti

È stato trovato privo di vita, nel suo letto, ieri mattina a Tenerife il campione torbolano di windsurf Alberto Menegatti (vedi video qui sotto, Youtube). Il trentenne si trovava sull'isola spagnola per completare una sessione di allenamenti iniziata già a metà dicembre. Questa mattina non vedendolo tornare in acqua per allenarsi, alcuni amici e collaboratori si sono allarmati e sono andati a cercarlo nel residence dove era alloggiato. Hanno dovuto sfondare la porta e all'interno hanno trovato il giovane torbolano privo di vita. Al momento l'ipotesi più accreditata è quella di un malore che l'ha colto nella notte o nella serata di ieri. Nella giornata di oggi ci sarà l'autopsia.
 
Alberto Menegatti, un ragazzone di un metro e 94 centimetri per 84 centimetri di peso, è stato vice campione del mondo PWA, la Professional Windsurf Association nel 2013, inoltre campione italiano ininterrottamente dal 2008 al 2012. Cresciuto tra le onde del lago di Garda, frequentatore della spiaggia della Conca d'oro con gli amici di sempre, tra cui Andrea Cucchi, milanese ma gardesano d'adozione e suo compagno d'allenamento in questo periodo in cui si trovava a Tenerife, aveva iniziato a far parlare di sé giovanissimo per le sue affermazioni sulla tavola a vela. Incredulo di quanto accaduto l'amico Francesco Prati, collaboratore dell'azienda «Point-7», veleria e attrezzatura per il windsurf che sponsorizzava Menegatti.
 
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«Siamo tutti senza parole - racconta - non posso fare altro che confermare la tragicità della notizia. E' stata la sua ragazza, che è di nazionalità tedesca, a chiamare gli amici comuni che erano con lui a Tenerife. Lei doveva volare giù domani (oggi, ndr) e non sentendolo rispondere al cellulare li ha avvisati. Recatisi all'appartamento la terribile scoperta. Era a letto morto. So che domani (oggi, ndr) faranno l'autopsia, le prime ipotesi che si fanno sono quelle di un infarto. Però, e purtroppo, ne sapremo di più dopo l'esame disposto dalle autorità spagnole». 

Una notizia che getta nel più profondo sconforto l'intera comunità di Nago Torbole e tutto il Garda Trentino, che sin dalle prime sommarie informazioni che sono andate via via a riempire le pagine dei social network ha postato messaggi di totale incredulità. Una notizia che getta nel più profondo dolore i genitori, Remo e Laura, e la sorella Sara. «Incredibile - conclude Prati - se penso che Alberto era un atleta robusto, che mangiava sempre cibi sani, grandi insalate e carne bianca, che si teneva sempre allenato. Aspettiamo gli esiti dell'autopsia, ma la sua morte lascia un grande vuoto nel nostro mondo».

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