Riva, inguaiato dalla collana fatta con gli artigli di orso
Aveva esposto in fiera a Riva del Garda una collana di artigli di orso bruno
Sei mesi di lavori socialmente utili a favore del proprio comune di residenza e 300 euro di risarcimento danni da versare alla sezione provinciale del Wwf.
Questa la decisione del giudice del tribunale di Rovereto Carlo Ancona nel procedimento a carico di un uomo di Tassullo, in val di Non, pizzicato all’interno dei padiglioni della fiera «Expo Riva Caccia, Pesca e Ambiente» con materiale non consentito dalla legge. In pratica l’uomo era uno dei tanti espositori che ogni anno frequentano la fiera rivana e nell’occasione tra la «mercanzia» messa in mostra aveva esposto una collana fatta con artigli di orso bruno.
I fatti risalgono all’edizione 2013, per la precisione l’accertamento è avvenuto il 27 marzo di quell’anno, ma tra una cosa e l’altra ci sono voluti oltre tre anni perché la vicenda approdasse davanti a un giudice. La contestazione mossa a carico dell’uomo era quella di aver violato l’articolo 1 lettera F della legge 150 del 1992: in pratica si tratta della «disciplina dei reati relativi all’applicazione nel nostro Paese della convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione». La lettera F della legge, punto specifico contestato all’imputato, punisce chi «detiene, utilizza per scopi di lucro, acquista, vende, espone o detiene per la vendita e per fini commerciali, offre in vendita o comunque cede esemplari senza la prescritta documentazione».
In aula, di fronte al giudice Ancora e al pm Elisa Beltrame, l’uomo, assistito dal suo legale di fiducia, non ha dato spiegazioni rispetto a dove e quando si sarebbe procurato quegli artigli d’orso. Ma in considerazione anche della sua incensuratezza, e previo assenso della pubblica accusa e della difesa, il giudice Ancona lo ha ammesso alla «messa in prova» per un periodo di sei mesi.
La «messa in prova» prevede la sospensione del procedimento, l’imputato viene affidato a un ufficio di esecuzione penale esterna per lo svolgimento di un programma di trattamento che preveda tra l’altro lo svolgimento di lavori di pubblica utilità (nel caso specifico a favore del comune di residenza, quello di Tassullo) e un risarcimento danni alla parte offesa. Difficile risarcire l’orso, da qui la decisione di stabilire un risarcimento di 300 euro a favore del Wwf. A dicembre si torna in aula per verificare che l’imputato abbia osservato le direttive della messa in prova, se così sarà il reato sarà considerato estinto. In rete è possibile acquistare artigli di orso (esemplari importati dal Canada con regolare autorizzazione Cites, dicono i venditori), da 60 a 120 euro l’uno a seconda della grandezza. Altrimenti vi è una vastissima offerta di repliche in resina. L’artiglio d’orso era considerato dai nativi americani un talismano molto prezioso. P.L.