Addio a Osvaldo Dongilli Vicepreside al «Floriani»
Una telefonata ed è come se ti pugnalassero alle spalle quando meno te lo aspetti. Osvaldo Dongilli non c’è più. Ma come, non è possibile, l’ho visto e ci siamo salutati l’altro giorno andando a prendere mio figlio a scuola! Ma purtroppo è così ed è una di quelle verità che fanno male, tanto male. Osvaldo Dongilli è morto ieri mattina poco dopo il trasporto al S. Chiara di Trento: un duplice arresto cardiaco, il secondo fatale dopo essersi sentito poco bene nei giorni scorsi e la conferma dalle analisi che c’era qualcosa che non andava. Lascia la moglie Anna e i figli Paolo e Annalia, nostra validissima collega de «Il Corriere del Trentino». I funerali si svolgeranno mercoledì 26 aprile alle 14.30 nella chiesa di Ville del Monte; oggi alle 20, sempre a Ville del Monte, ci sarà il Rosario.
Nato 64 anni fa in Canada (mamma e papà erano originari di Tenno ma erano dovuti emigrare, la mamma in seguito aprì un negozio di pane e latte in viale Roma a Riva), Dongilli tornò da adolescente nella sua terra d’origine e dopo gli studi superiori si laureò in architettura all’Università di Venezia, assieme all’amico fraterno Franco Versini. Architetto, vicedirigente dell’Istituto «Giacomo Floriani», già assessore nel comune di Tenno dal ‘95 al 2000 e segretario della sezione Ds di Riva, vicepresidente per dieci anni dell’Associazione Cacciatori sotto la presidenza di Sandro Flaim e fondatore nonché presidente dell’associazione Ars Venandi, Osvaldo Dongilli era una persona di grandissima cultura e spessore umano, schietta, disponibile, sorridente, semplice ma mai banale. La notizia della sua improvvisa scomparsa è piombata come un macigno sul cuore a Riva, Tenno e in tutto l’Alto Garda. I ricordi, le testimonianze di affetto e di dolore riempirebbero pagine e pagine di giornale.
All’inizio degli anni ‘70 Osvaldo Dongilli era con Franco Versini e Paolo Tonelli uno dei grandi animatori dei circoli studenteschi e di Democrazia Proletaria: «Sono sconvolto - ci dice commosso Paolo Tonelli - Osvaldo era un amico, lui e Franco erano un binomio indissolubile e un punto di riferimento per tutti noi. Un uomo di grande serietà, mosso in tutto quello che faceva, anche in politica, dall’entusiasmo e dal grande amore per il bene comune. Ricordo l’impegno e la battaglia che portò avanti contro l’idea e il progetto di sfruttare l’uranio in Val Rendena. Osvaldo era un amico, mi mancherà».
Altrettanto sconvolta dalla notizia è la consigliera comunale Franca Bazzanella, moglie del compianto Franco Versini, amico fraterno di Dongilli: «Non ho parole, non è possibile - ci dice con la voce rotta dalla commozione - Franco e Osvaldo erano come fratelli. Ricordi i disegni che fecero assieme delle prime piste ciclabili da realizzare a Riva del Garda, 40 anni fa. Ora voglio solo pensare che si siano ritrovati da qualche parte per tornare a combattare insieme per quei valori di giustizia e onestà nei quali hanno sempre creduto e per i quali si sono spesi in vita». «Questo era il decimo anno che Osvaldo Dongilli collaborava con noi per la fiera Expo Caccia, Pesca e Ambiente e in qualità di presidente di Ars Venandi - ricorda commosso Giovanni Laezza, direttore generale di Riva Fiere&Congressi - Tutti noi gli eravamo molto affezionati e in questo momento siamo profondamente scossi. Ha sempre dato un taglio culturale di altissimo livello a quello che faceva. Con Osvaldo perdiamo un amico. Ci manca e ci mancherà tanto».
«Osvaldo era una persona ottimista, vulcanica, dalle mille idee, anche in ambito culturale - ricorda Graziano Riccadonna che con Dongilli ha tracciato buona parte del cammino dell’associazione Ars Venandi - Osvaldo era Ars Venandi. Lui stesso l’aveva creata, lui ne era il presidente, indiscusso».
«Ho avuto modo di conoscere il professor Dongilli solo pochi mesi fa ma fin da subito ho potuto apprezzarlo in modo incondizionato, per la sua passione per la scuola, per gli studenti, per l’insegnamento - il ricordo della dirigente scolastica del Floriani Elina Massimo - Era davvero una bella persona: sempre disponibile, presente, attenta, vitale, con doti di mediazione». «Ho perso un amico, prima ancora che un collega - il pensiero commosso della professoressa Anita Covi, collaboratrice della dirigente scolastica e compagna di lavoro di Dongilli - Osvaldo era un pilastro vero e proprio del “Floriani”. Non era solo un docente e un professionista di grande esperienza, ma un idealista, una persona convinta del proprio compito. E ai suoi studenti cercava di far capire proprio questo: l’importanza della conoscenza, il valore della formazione, il significato dell’onestà».