Il Garda trentino fa il pieno di turisti
Da tre anni in qua i turisti continuano a crescere: 840 mila persone vengono ogni anno a trascorrere le loro ferie nell’Alto Garda; oltre tre milioni di pernottamenti. Per una stima di 76 mila abitanti nel Garda trentino nei giorni da «tutto esaurito», cifra composta da 45 mila residenti e 30 mila turisti.
E anche quest’anno si stanno battendo tutti i record: ci sono stati tra il primo gennaio e il 30 giugno, 360 mila arrivi (+6,8%) e quasi 1.280.000 presenze (+5,8%) trascorsi per il 61,2% dei casi in alberghi (+2,1% rispetto allo stesso periodo del 2016), per il 16,7% in campeggi (+13,9%) e per il 22,1% in extra alberghiero (+10,7%).
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I dati sono stati presentati ieri a Garda trentino spa (ex InGarda), l’agenzia di promozione turistica, da Marco Benedetti, presidente e Roberta Maraschin, direttrice, alla presenza di rappresentanti delle amministrazioni comunali (tra gli altri il sindaco Alessandro Betta e l’assessora Maria Luisa Tavernini per Arco, Mario Caproni per Riva, Claudio Mimiola per Dro) e delle categorie economiche e sportive.
Tra le altre cose, è stato posto il tema del «limite», del punto di saturazione, del «numero chiuso come a Venezia». È stato per primo Betta a chiedere se siano state fatte delle analisi sulla massima capacità sostenibile del Garda trentino: «C’è una soglia oltre la quale ci sarà il caos?».
Gli ha risposto a qualche intervento di distanza Enzo Bassetti (presidente dell’Unione albergatori dell’Alto Garda e Ledro e del comitato Manifestazioni rivane): «La crescita continua ma ci sarà un punto di crisi». Ma soprattutto «c’è una leva su cui lavorare ed è l’urbanistica: se vogliamo contenere la domanda non possiamo continuare ad aumentare l’offerta. I piani regolatori non possono contenere nuove aree fabbricabili che poi sono spesso a destinazione turistica o campeggi» e il riferimento all’ipotesi del campeggio Amsa, accarezzato da Betta e Renato Veronesi (presidente Amsa), per la fascia lago a Linfano non appare peregrino. «Non abbiamo posto “un tetto” nella nostra riflessione ma la compatibilità di un territorio che nel prossimo decennio - ha osservato Benedetti - deve puntare molto sul green. Come Venezia, non è escluso che anche qui si possa aprire il discorso sul numero chiuso».
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I dati del dossier, illustrato ieri, riguardano il periodo gennaio-giugno e sono la conferma di una tendenza allo sviluppo che il territorio registra anche nel 2017 rispetto ai due precedenti anni già contraddistinti da cifre-record e sensibile incremento di tutti gli indicatori statistici principali. Peraltro è stato fatto notare che solo nello scorso anno sono stati creati 280 posti letto in più dei quali 80 in hotel e 200 circa nel B&B soprattutto, «fattore frutto anche della crisi immobiliare - ha detto Benedetti - per la quale molti hanno convertito il mattone in elemento turistico».
«I dati - ha spiegato Benedetti - vanno interpretati con moderazione ma confermano il sempre maggiore gradimento dei nostri visitatori. La crescita nella qualità dell’offerta è un dato di fatto, accompagnata da una sempre maggiore propensione degli operatori nel fare sistema, un altro obiettivo che possiamo considerare come acquisito». Nel primo semestre 2017 il mercato straniero si conferma il mercato turistico di riferimento, con una percentuale del 74,3 per cento sul totale degli arrivi che sale all’82,4 quando si considerano le presenze.
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La parte del leone al solito la fanno i turisti tedeschi, dalla Germania più della metà del totale con un 50,7%; seguono a grande distanza gli italiani con il 17,6%; Austria e Svizzera (8,4%); Inghilterra e Irlanda (6,8%); paesi dell’Est (4,5%); Scandinavia (2,9%); Benelux (2,3%); altri (6,8%). Da notare che sono in calo almeno per questa prima parte d’anno gli svizzeri, inglesi, irlandesi, olandesi e finlandesi. In forte aumento gli italiani (+8,9%) e i tedeschi (+6,8%) e tra i paesi dell’est polacchi (+14,8%) e cechi (+14,7%) tanto che Benedetti ha chiarito che è un mercato «da tenere presente e su cui lavorare».
A Riva e Nago Torbole +2,9% in più di presenze; ad Arco +12,5%; a Tenno 21,5%; a Dro e Drena +20,4%.