Trasloco Anffas, ritardi insopportabili
Sono piuttosto amareggiati gli attivisti dell’associazione Marcia delle carrozzine onlus per i considerevoli ritardi nel trasloco della comunità Anffas dalla val di Concei al palazzo ex Armanni di Arco e per gli annunci confusi sull’iter della realizzazione e sulla consegna degli spazi. Ricordano come nel settembre 2016 si annunciava alla stampa che «l’obiettivo è portare in porto l’operazione nel corso del 2017».
A distanza di un anno e mezzo «risulta chiaro - dicono - che l’obiettivo non è stato centrato. Purtroppo dobbiamo constatare insieme ai delusi e amareggiati familiari dei disabili che il progetto sta ancora in alto mare. Devono essere ancora avviate le procedure d’appalto (che dovrebbero prendere 3 mesi, seppur con procedura abbreviata) e iniziati i lavori di ristrutturazione e per finire i collaudi (previsti almeno 3-4 mesi). E pensare che la tempistica stimata dall’Azienda sanitaria provinciale (incaricata dalla Provincia di seguire il progetto esecutivo) prevedeva la consegna dell’opera in questa primavera 2018. Ma non è finita. L’8 novembre interveniva l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni annunciando “Entro l’estate 2018 l’apertura della nuova comunità alloggio. Avvio dei lavori previsto nei primi mesi del 2018”. Ora, chi passa per il viale delle Magnolie e dà un’occhiata al palazzo ex-Palme può facilmente notare che nessun cantiere è stato avviato e tutto è fermo.
Tra dicembre 2017 e febbraio 2018 - continuano gli attivisti - sono poi apparsi sui giornali altri proclami sull’argomento in cui le varie voci istituzionali (ultime quelle comunali nelle persone del sindaco Alessandro Betta e del vice-sindaco Stefano Bresciani) si accavallavano, smentendo annunci precedenti, affermando già in dicembre che i lavori erano in fase di appalto, mentre l’iter del progetto esecutivo non era ancora concluso. Man mano che apparivano questi confusi annunci sui giornali, la data della fine-lavori slittava sempre più in là nel tempo. Un calvario. L’ ultima tempistica fornita prevede: appalti a partire da giugno, lavori in luglio-agosto, consegna ai primi di ottobre. C’è da crederci? Unica nota positiva il budget del finanziamento provinciale per la realizzazione dell’opera è passato dai 300 mila euro stanziati all’inizio ai 500 mila attuali».
Il progetto del trasloco, secondo Marcia delle carrozzine «ha sopportato e sta tuttora sopportando tutto il peso della burocrazia provinciale: dal maggio 2017 giace impantanato nel ventre molle dell’ Azienda sanitaria provinciale con grosse difficoltà a riemergere. Ultimamente di sicuro langue abbandonato nell’Ufficio infrastrutture di quest’azienda. Ora chiediamo: chi ha la facoltà di rimuovere ciò che lo ostacola?».
C’è da capire il riverbero che queste lungaggini burocratiche hanno sulle persone disabili ospitate nella comunità-alloggio di Locca: «Un altro anno si aggiunge ai 13 trascorsi facendo la spola tra Locca ed Arco, dove sorgono i centri educativi e i laboratori. A questa fatica quotidiana si aggiunge il disagio di risiedere in una dimora inadeguata, con gli spazi disposti su 4 piani ed un minuscolo ascensore. Nel frattempo le persone disabili su carrozzina sono passate da una a tre, in alcuni giorni a quattro. Quindi possiamo capire l’urgenza di giungere a stare in una sede comoda e agevole qui in Arco, vicino ai centri diurni che frequentano e ai loro familiari. Ma coloro che si stanno occupando della realizzazione di questo progetto sembra non riescano a tener conto delle difficoltà di queste persone e procedono con una lentezza estenuante. Lasciando in tutti coloro che attendono, non ultimi i familiari dei disabili, un senso di amarezza. Le nostre parole sono indirizzate a politici e tecnici provinciali, che hanno la possibilità di far “uscire dalle secche” il progetto e avviare con rapidità i lavori».