Bandiera nera al comune di Arco, assegnata da Legambiente per Linfano

«Bandiera nera» assegnata al Comune di Arco per la possibile e prevedibile cementificazione di Linfano: sull’ultima area agricola a ridosso della fascia lago il consiglio comunale ha deciso in marzo che si potranno edificare 16 mila metri cubi.
Legambiente nazionale ha deciso di bollare tale scelta con una bandiera nera. Ecco la motivazione resa nota ieri nell’ambito del «IV Summit Carovana delle Alpi 2018»: «Una bandiera nera al Comune di Arco dato che il consiglio comunale con la variante al piano regolatore ridefinisce la pianificazione urbanistica delle aree agricole in località Linfano, prevedendo la realizzazione di non ben precisate strutture sportive e ludiche per una superficie utile netta di 4000 metri quadrati e il trasferimento sull’area di un’attività commerciale, ampliata grazie al bonus energetico e a un ulteriore bonus volumetrico del 10%, con notevole incremento anche delle dotazioni di parcheggi e quindi di consumo di suolo».
Il sindaco Alessandro Betta (Pd) ha commentato sarcastico: «Si saranno sbagliati» ricordando come la pianificazione precedente prevedesse «volumetrie maggiori (nel box le osservazioni di Betta) e che noi ci vogliamo fare un parco».
È stato a fine marzo che la maggioranza di centrosinistra autonomista ha votato a favore della variante al piano regolatore che ridefinisce il futuro delle aree di Linfano di proprietà di «Amsa», la società braccio operativo del Comune (si occupa di piscina, campeggi, parcheggi e casinò), presieduta dall’ex sindaco Renato Veronesi. Un’area attualmente coltivata a granoturco. Ci furono 13 voti favorevoli e un’astensione, quella del consigliere di maggioranza Tommaso Ulivieri, che voleva garanzie per una destinazione green della superficie. Sei furono i voti contrari, quelli delle minoranze, tranne Mauro Ottobre che non partecipò alla votazione.
La variante approvata prevede, per l’area a nord della strada statale «la realizzazione di strutture turistico-ricettive a campeggio limitata alla sola possibilità di trasferimento delle attività esistenti in fascia lago nella porzione a nord del piano», oltre a «4000 metri quadri - circa 16 mila metri cubi - per le attività sportive, ricreative, di servizio al verde e per l’eventuale trasferimento di attività ricettive esistenti in fascia lago» oltre a «un bonus volumetrico del 10% per il trasferimento delle attività commerciali da sud a nord della statale» e «la realizzazione di parcheggi di attestamento». Per l’area a sud della statale è invece prevista «una soluzione urbanistica finalizzata a ridurre il carico antropico».
Ci furono forti polemiche e critiche non solo da parte delle opposizioni ma anche dei comitati di attivisti per l’ambiente.

 

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«Si saranno sbagliati» è il commento secco del sindaco di Arco, Alessandro Betta (Pd), alla notizia del conferimento della bandiera nera da parte di Legambiente nazionale al comune di Arco per la previsione nel piano regolatore di 16 mila metri cubi a Linfano, parcheggi e spostamento della Lidl. «Invito il presidente di Legambiente a fare un giro dalle nostre parti e a confrontarsi con la fondazione Mach e con noi che vogliamo realizzare un parco in quella zona. Siamo un Comune certificato Emas, abbiamo ridotto le volumetrie previste precedentemente, quindi non capisco: c’è qualcosa che non torna, mi pare ci sia poca serietà da parte di Legambiente. Ma ci perdono loro. Se noi siamo da bandiera nera, allora l’Italia è messa benissimo». Il sindaco rinnova l’invito a Legambiente a «venire a confrontarsi ad Arco, perché si devono rendere conto della sciocchezza che hanno fatto. La realtà è un’altra. Discutiamone altrimenti devo pensare che questa iniziativa, ridicola, grottesca e paradossale, sia solo fatta per screditare, su precisa imbeccata di qualcuno».

 

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