Giocano nella sabbia, spunta antico scheletro Due gemellini rivani come Indiana Jones
Scavano nella sabbia e trovano uno scheletro con accanto una lucerna risalente all’antichità. Non stiamo parlando di Indiana Jones o di qualche altro personaggio venuto fuori da una pellicola cinematografica dedicata all’archeologia. Ma di due gemellini rivani, Federico e Sofia, cinque anni, che assieme ad un loro amichetto di Quartù S. Elena, in Sardegna, sono assurti agli onori della cronaca per essere stati gli autori di un ritrovamento archeologico già definito di estrema importanza dagli esperti della Sovraintendenza di Cagliari.
Tutto è nato per caso ovviamente, complici anche le abbondanti piogge che nei giorni scorsi hanno flagellato il centro e il sud Italia, a cominciare dalla isole e quindi anche dalla Sardegna. Federico e Sofia si trovavano nell’isola assieme a mamma e papà per una settimana di vacanza. Giustamente hanno approfittato di una «finestra» di bel tempo e sabato scorso si sono precipitati in spiaggia, a Cala Cipolla, una delle spiagge più spettacolari di Chia, a pochi chilometri da Cagliari. Con loro c’era un altro bambino, un amichetto che avevano conosciuto poco prima, Francesco, 10 anni del posto. E tre bambini cosa fanno in spiaggia se non scavare e fare castelli di sabbia? Esattamente quello che hanno fatto Federico, Sofia e Francesco.
Le piogge e le mareggiate dei giorni precedenti avevano smosso il manto sabbioso ed è bastato poco ai piccoli «esploratori» per scoprire qualcosa d’insolito e d’inestimabile valore storico e scientifico. Poco più di cinque centimetri, racconta il papà (legittimamente orgoglioso), ed ecco spuntare fuori qualcosa di bianco dalla forma circolare: i piccoli non lo sanno, non lo possono sapere, ma è una parte di teschio umano. I bambini avvertono i genitori, il papà di Federico e Sofia sposta un altro po’ di sabbia e si accorge che il teschio è attaccato ad una spalla. Ne sposta un altro po’ ed ecco comparire l’altra spalla. E a quel punto capisce che si tratta di uno scheletro umano. Ma di certo non può sapere che quelli sono i resti di un uomo vissuto nell’antichità. Il papà dei due gemellini rivani avvisa le forze dell’ordine e con alcuni arbusti circoscrive il perimetro del ritrovamento in modo da isolarlo quanto possibile. Poi, al calar della sera, la famiglia rivana e l’amichetto sardo di Federico e Sofia fanno ritorno a casa, senza sapere ancora e nemmeno immaginare il valore della loro scoperta.
Sta di fatto che nei giorni successivi, dopo i sopralluoghi della squadra scientifica dei carabinieri del posto, vengono chiamati gli esperti della Sovraintendenza che ripuliscono completamente lo scheletro avvolto dalla sabbia e trovano anche in corrispondenza della mano destra una splendida lucerna finemente lavorata, lasciata accanto al defunto forse per guidarlo nelle tenebre dopo la morte. Per dare una precisa collocazione storica a quei resti sono necessari ulteriori accertamenti. Ma per Federico, Sofia e il loro amichetto sardo Francesco già così è qualcosa di cui andar giustamente fieri.