Il vero volto del calcio per Silvano
Un filo di grigio sui capelli, magari qualche etto di più e una corsa che talvolta non è disinvolta come un tempo. Ma la classe quella c’è sempre perché giocare a calcio in fondo è un po’ come andare in bicicletta: impari e non te lo dimentichi più. E la classe gli anni mica la scalfiscono, se c’è c’è, punto e basta. E di classe ce n’era da vendere sabato al campo sportivo di viale Rovereto, a Riva del Garda, “casa” della Benacense e per molti anni di Silvano Martini. Tanti ma veramente tanti volti noti a chi ama il calcio, di ieri e di oggi, e non solo quello altogardesano, non solo quello nobile dei colori della Benacense che Silvano Martini indossava con orgoglio, passione, amore, e che ha portato a scrivere pagine indimenticabili della storia del club.
Nominarli tutti è quasi impossibile e allora magari è quasi meglio non nominarne nessuno per non dimenticarsene qualcuno (che poi tanto Silvano da lassù li ha visti tutti eccome...). Ex calciatori, dirigenti, tecnici, ma soprattutto amici che hanno voluto ricordare Silvano in occasione del primo anniversario dalla sua scomparsa accogliendo con entusiasmo l’invito del figlio Marco e della famiglia di Silvano, la moglie Valeria, l’altra figlia Denise, le nipote e tutti i suoi cari. Su uno striscione che riproduceva la foto di Martini calciatore con la scritta “Silvano Forever”, le firme di ognuno, un piccolo gesto per dire «eccoci qui, noi ci siamo e non ti dimentichiamo». E lo facciamo come sarebbe piaciuto a te, giocando a calcio, tra un dribbling, un tunnel e uno sfottò. Ma sempre col sorriso e in amicizia. Tante sfide a sette e il clou in quella finale tra «Vecchie Glorie» e «Resto del Mondo». Chi ha vinto? Poco importa. Perché ieri per una volta il calcio ha mostrato il suo volto più bello e genuino: quello che ti spinge a stare assieme agli altri e a condividere fatica, sudore, vittoria e sconfitta. Da amici, sempre. Compagni e avversari. Nel ricordo di Silvano.