Basta un clic sul telefonino per irrigare gli ulivi
Sono trascorsi 65 anni dalla prima felice intuizione di quel «comitato ristretto» composto da don Vittorio Pisoni e dagli ingegneri Giulio Angelini e Achille Cretti. Furono loro il 14 aprile 1954 a firmare il primo progetto con il quale si voleva portare l'acqua sul Monte Brione e irrigare l'immensa e spettacolare olivaia sopra Sant'Alessandro e a convocare i proprietari dei terreni per dar vita ad un consorzio che avesse proprio questo obiettivo.
Di anni ne sono passati poi molti altri senza che l'idea si concretizzasse. Fino al 2003, quando il progetto è stato ripreso in mano e rilanciato, trasformandosi in quell'impianto irriguo promosso dal Consorzio di secondo grado che piano piano sta raggiungendo tutti gli appezzamenti altogardesani e che da venerdì porterà per la prima volta in duemila anni l'acqua anche tra gli olivi del Brione.
«Qualcuno mi ha chiesto a cosa serva l'acqua per gli ulivi, che vivono da sempre senza bisogno di essere irrigati - commenta Giorgio Planchenstainer, presidente sia del Consorzio di secondo grado che del consorzio "Olivo di Riva" - e la risposta c'è: la nostra produzione di extravergine punta sempre più all'eccellenza, non potremo garantirla senza un adeguato presidio di quei terreni. Solo così gli olivocoltori potranno continuare a vedersi riconosciuto il valore del loro lavoro».
L'impianto irriguo sul Brione funzionerà così: grazie a diverse opere di presa recupererà l'acqua dalla condotta idroelettrica Toblino-Torbole (e in minima parte dalla Ert del Tombio). L'acqua arriverà al deposito del Cretaccio, da dove una "turbopompa" la spedirà al deposito in cima al Brione, non lontano dall'antenna. Di lì, a caduta e alla bisogna, scenderà in chilometri di tubicini portando preziose gocce d'acqua agli olivi. «Un impianto interamente interrato - precisa il presidente - perché il paesaggio dell'olivaia deve rimanere intatto. Abbiamo dipinto di "verde oliva" anche le scatole delle pompe...».
Il primo rilascio di acqua - momento storico per l'olivocoltura locale - avverrà domani mattina alle 11 al termine di una breve cerimonia inaugurale alla quale è stato invitato anche il sindaco di Riva Mosaner oltre ai proprietari dei terreni. E basterà un clic sullo smartphone per far partire l'impianto. I romani di duemila anni fa, che portarono qui l'olivo, non potevano immaginarlo.