Sei lamette da barba nel boccone al parco Ucciso brutalmente pastore scozzese di 7 mesi
Un disegno premeditato, studiato e messo in atto con una ferocia disumana, che (ed è l’unico aspetto positivo di questa brutta storia) non ha precedenti nella piccola e benestante comunità rivana. Un cucciolo di pastore scozzese di appena sette mesi, «compagno» di un residente di via Martini al Rione 2 Giugno, è stato ucciso brutalmente da un boccone abbandonato nel parco di piazza Contini, al Rione 2 Giugno, al cui interno c’erano alcune lamette da barba.
La notizia è stata diffusa ieri mattina dall’ufficio stampa del Comune ma il caso si riferisce ad alcuni giorni or sono, per la precisione la giornata di giovedì 25 luglio scorso. Ma la nota diramata dagli uffici comunali e volta prima di tutto ad allertare la popolazione per prevenire episodi analoghi e segnalare presenze sospette, parla genericamente di «lamette da barba» senza indicarne il numero preciso.
Ecco perché leggere il rapporto dell’autopsia sulle povere spoglie del pastore scozzese mette ancor di più i brividi. Nella sua relazione il dirigente veterinaio che ha effettuato l’esame autoptico parla esplicitamente di ben «sei lamette da barba», quattro delle quali unite tra loro a due a due. Sono state trovate, scrive il veterinario, «nel lume gastrico», nel torace e nella parete dell’esofago.
Questa (o meglio, queste) la causa del decesso, tra mille sofferenze, del povero animale. Ma l’esame autoptico non esclude la possibilità che all’interno del boccone vi fosse anche del veleno: questo lo diranno gli esami di laboratorio in corso all’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie a Trento per il cui esito ci vorranno comunque alcune settimane. Teatro di questo atto senza precedenti sarebbe stato piazza Contini, lo spazio adibito anche a parco giochi a nord dei casoni Itea del Rione 2 Giugno, a due passi dalla piscina comunale e dalle scuole Sighele.
Sarebbe perché la provata provata non c’è ma il proprietario del cane, un signore residente nella vicina via Martini, ha detto agli inquirenti di essersi fermato lì col suo cane il giorno dell’accaduto.
La notizia ieri ha scatenato il web ma parole di ferma condanna sono arrivate anche dal sindaco Adalberto Mosaner che non ha esitato a parlare di «attività criminale».
«Vi sono stati altri episodi di avvelenamento di animali, cani in particolare, alcuni volontari, altri magari “involontari”, ma a mia memoria non si era mai arrivati a tanto - sottolinea il primo cittadino - In questa circostanza si è voluto deliberamente colpire e uccidere. È un atto vergognoso e totalmente esecrabile. Senza contare che quel boccone, in un parco pubblico, poteva essere preso in mano da un bambino che si sarebbe tagliato gravemente la mano». Sull’accaduto sta indagando la Polizia Locale dell’Alto Garda e Ledro.