Il «nodo» fra Riva e Torbole strada da bonificare a breve ma è un crocevia obbligato
Il tratto di strada statale tra Riva e Torbole continua ad essere uno dei nodi più sensibili della viabilità altogardesana.
Due chiusure in un mese, la prima durata due settimane, la seconda per fortuna solo 24 ore, ma all’orizzonte già si annunciano nuove chiusure.
A gennaio infatti scatteranno i divieti da porto San Nicolò all’incrocio con la strada del Linfano per nuovi urgenti lavori di messa in sicurezza della parete soprastante la carreggiata, proprio nel punto dove l’altro giorno sono caduti sassi e sassetti di dimensioni contenute ma comunque pericolosi per il transito automobilistico e ancor più ciclopedonale. Si ipotizza una chiusura di tre, quattro giorni - che sarà programmata e annunciata per tempo - per realizzare una nuova barriera paradetriti larga circa 50 metri proprio in quel tratto di strada.
La bonifica dei giorni scorsi ha momentanemanete risolto il problema ma è evidente che in futuro potrebbero esserci altri distacchi e la nuova barriera dovrebbe portare con se la messa in sicurezza definitiva. Le amministrazioni interessate - Riva, Arco in primis - valuteranno con la Provincia il calendario delle chiusure anche tenendo in considerazione lo svolgimento degli eventi fieristici del prossime mese.
Nel mentre emerge ancora più evidente di quanto non fosse già nei giorni scorsi la pericolosità del transito in bici e a piedi sulla ciclopedonale a sbalzo, che a differenza della strada, è rimasta chiusa e non dovrebbe essere percorsa da nessuno.
In questi giorni di sole e temperature miti sono tantissimi i residenti e i turisti che non hanno resistito alla tentazione di scavalcare la recinzione o aggirare la barriera posta sulla ciclabile per percorrere il tratto vietato. Famiglie, coppie, bambini, escursionisti in bicicletta, gente che corre. Il tutto sotto una parete dalla quale non più tardi di tre giorni fa sono piovuti giù come proiettili sassi lunghi fino a 30 centimetri, che sono arrivati anche sul selciato della ciclopedonale. Le barriere di divieto sono state fisicamente rafforzate, ma la Polizia locale non può vigilare costantemente sul rispetto dei divieti. Di qui l’appello delle amministrazioni al buon senso dei cittadini. Di lì meglio non si deve passare, tanto più se è per far due passi al sole.